il blog di Fernanda Perri
Coronavirus Diary
Giorni di ordinaria follia. giorni 48-49

#mercoledì: giorno48
In questi giorni me ne sono stata buonina, non riuscivo neanche a scrivere, il dottore mi ha detto e ti credo hai la pressione a 80 anzi che ci sei arrivata. Gli dico si dottore, ma quando entro nel supermercato mi si incrociano gli occhi, mi dice che le donne sono quelle che hanno risentito maggiormente di questa quarantena e scopro con somma sorpresa mia e sua, per la mia ignoranza immagino, che una volta all’anno ogni donna ha in un mese due volte il ciclo. Gli dico, dottore caro, parliamo di covid e anche lì con i numeri mi si incrocia il cervello ma la seguo, di storia, di politica ma non mi parli assolutamente di biologia, chimica o scienza che detto a uno che ha studiato per 10anni sta roba fa un pò ridere. Ma sono materie che mi annoiano, non ci posso fare nulla e quindi le resetto, faccio proprio una selezione all’entrata. Comunque confido in Penelope che invece mi sembra abbia le idee più chiare delle mie. L’altro giorno voleva tornare un semino per entrare nella pancia e ricominciare tutto da capo. Stavamo discutendo e mi ha detto: oh mi hai voluto tu eh, mica mi puoi fare tornare un semino, poi addolcendo lo sguardo, ma tu volevi proprio me. Beh, ti immaginavo così, e se fossi stata maschio come mi avresti chiamato, Ulisse? fa pure la spiritosa, no Tommaso credo. Si, mi piace. E avrei fatto danza, forse si, forse no. Mhmm, facciamo un fratellino? No, dici che basta tramonto, il pesce, basta e avanza, fosse per noi sarebbe già sottoterra. Ci prendiamo un cane? No. Va bene, ma non potevi fare due gemelli insieme a me. Avrei potuto, ma io volevo solo te, ho sempre voluto solo te, solo i tuoi sorrisi, i tuoi pianti, le tue recite, le tue confidenze, le tue prime parole. Non ho mai voluto dividere questo amore con nessun altro. E poi, come dice una tipa antipatica “ti sei tolta la curiosità mo basta.” Tanto di una cosa sono certa che la vita ti può portare molto vicina a parenti e affini ma anche molto lontana e allora ci sarà una famiglia elettiva, ci saranno sorelle e fratelli che incontrerai per strada e con cui camminerai.
A questo punto pensavo di parlare da sola, invece mi fa e li trovo alla villetta? No, non solo, poi te ne accorgi.
Va bene dormiamo?
Si.
Giovedì: giorno49
Penelope si alza e con due pensieri in testa, c’è il sole, ed è andato via il virus. Vuole vedere i suoi amici, vuole andare dalla cuginetta e si vergogna a parlare su zoom con altre 20 persone durante le video chiamate. In questi giorni sta imparando due lingue dice lei; l’inglese e il calabrese. Quando vuole interrompere una conversazione per qualsiasi motivo dice vavatinne e fa pure il gesto con la mano. E poi ride, si diverte a cercare di ripetere parole che pronuncio male anche io e ad assegnargli il significato. Dai mamma facciamo un pò di calabrese, in Calabria non mi vergogno come a Roma, chissà perché, così poi le ripeto. Forse perchè stiamo sempre tutti insieme e i bimbi non si vergognano: Grazia, Lucia, Alice e Gloria che è la più piccolina e mi guarda sempre. Allora ricominciamo arricettati che vuol dire rilassati, no insomma però così è più light va bene uguale. Stutati: non parlare. Camoabbuschi: ti meno. La ragazza è preparata, poi mi guarda si mette la mano in mezzo in mezzo alla bocca , stringe gli occhi e mi fa ghhh. Meglio di mille parole, ci rivedo mia nonna, mia mamma e mia zia ogni volta che le ho fatte arrabbiare o sorridere di qualcosa. E' la Calabria che parla con i gesti.
Mangia sano con Dafne
Piatti: sani, veloci e buoni

Oggi vorrei parlarvi dei benefici del Salmone sul sistema nervoso. Questo pesce grasso, così come i crostacei, ha un alto contenuto in fosfolipidi, associato ad un contorno che stimola adeguatamente il fegato...e il palato, carciofi saltati oppure come in questa ricetta rughetta e pomodorini, è di grande aiuto nell'alimentazione di chi ha infiammazioni della guaina del sistema nervoso. Inoltre il salmone contenendo potassio permette di scendere a patti con la difficoltà ad addormentarsi. Questa ricetta semplice semplice utilizza panatura di semi di sesamo, scottatura in padella antiaderente e topping di salsa di soia. Rucola e melograno (ma vanno anche benissimo i pomodorini) sono ottimi antiossidanti! Ricchi di minerali come calcio e selenio stimolano il fegato e aiutano il metabolismo. Occhio alla cottura però altrimenti gli acidi grassi buoni vengono ossidati e se ne perdono i benefici
#naturallyfood #foodlovers #easycooking#naturopatiatavola #salmone #sesamo
Coronavirus Diary
Giorni di ordinaria follia. Giorni 41 e 42

In questi giorni l'amore ci ha allietato per diversi motivi che vi vado a raccontare
Giorno41. mercoledì
Penelope parla con Google, avevo già accennato di una sua propensione per la tecnologia ma non credevo arrivasse a tanto, almeno non alla sostituzione delle persone. La mattina noi facciamo sempre la prova del balcone per vedere se fa freddo o caldo, il padre invece chiede al telefono, cosa che io ci metto più tempo a impostare l’impostazione che ad uscire sul balcone quindi i nervi fioccano.. di mattina, con lo zaino, il ritardo, cronico, la merenda, la macchina lontano, noi dobbiamo stare ai comodi di google che se sente un rumore non ci capisce niente e bisogna ripetere tutto, a quel punto io sono uscita e tornata e mi sono pure presa il caffè con Costanza al nostro bar. Questo era per dire che l’altra mattina dico, mentre giro da una stanza all’altra, ma farà freddo?! E lei mi fa un minuto e te lo dico, google, che tempo fa? Oggi piove? Mamma lo deve sapere. Le ho detto ma che parli col telefono, no con google. Ah. Mi preoccupo un attimo prima di collegare che ha passato troppo tempo col padre, amore ma non devi essere così legata a questo cellulare, leggiamo un pò? abbiamo tanti libri. Si mamma guarda, google raccontami una favola. No, Penelope, quella è Alexa, ma a parte questo ricominciamo a dipingere eh? La fine della scuola e l’uso del pc per qualsiasi cosa non sta facendo bene a questi bimbi, anzi, ha sdoganato totalmente questi aggeggi in mano loro. Sono diventati il mezzo attraverso cui hanno dei contatti relazionali, grazie ai quali fanno la lezione di danza e continuano ad avere un rapporto con le maestre e con i compagni, ci passano il tempo e ci fanno i compiti. Il colmo è stato quando ho sentito Penelope pronunciare queste due domande
Google ma tu hai una fidanzata e subito dopo, Google ma perché Dario mi ha lasciato. Direi che ripone nel signor Google molta fiducia se pensa possa rispondere non solo al tempo ma anche al cuore. Vi immaginate? Un google emozionale.
#giorno42.giovedì
(Aridanghete con Dario)
Penelope ha un bracciale che non si toglie da due mese.
Carino quel bracciale,
ehh me lo ha regalato Dario, eravamo fidanzati.
Ah, che bello, perché eravate?
Boh lui ora sta con altre bambine.
Eh, succede, ti dispiace.
Un pò.
Ne troverai un altro, anche se Dario è bellissimo.
No ma, non capisci,
no Pené come faccio se non mi spieghi,
avvicinati, noi ci siamo baciati,
ohh, allora è una cosa serissima.
Si e mi avrà lasciato per questo.
Ma perché?
Perché mi ha preso all’improvviso e io ho urlato e lui si è spaventato e si è messo a correre, insomma non ci sono riuscita.
Eh no Pené, già a sei anni il senso di colpa anche no, non fai religione, non vai dalle suore, qua si dice di tutto e già conosci i matrimoni di ogni genere, il senso di colpa no. Altrimenti a sedici anni paghiamo lo psicoterapeuta eddai su. Mo sempre colpa nostra deve essere, non te l’aspettavi, a te serve tempo pure per un abbraccio, figurati un bacio. Dario lo ha preso per un rifiuto, è bello come il sole e il bacio glielo avrà dato qualche altra bambina.
Ah
Hai tempo, tranquilla
Io però il bracciale me lo tengo
ma Dario ha fatto anche i biglietti a S. Valentino
ma quelli li ha fatti per tutti
il bracciale solo per me
Certe volte sembra una trentenne e nemmeno può avere ascoltato questi discorsi, è YouTube, credo siano i video che a differenza dei cartoni che vedevamo noi, sono video con ragazzi che vivono la vita reale: si truccano, fanno la differenziata, vanno a fare la spesa, con relative pubblicità indotte e non e che i bambini tendono a imitare. Il modello non è più lady oscar o la stella della senna, ma una ragazza come tante, il che è anche peggio, perchè raggiungibile. Da tutti i punti di vista.
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Giorni di ordinaria follia. Giorno40

Io la spesa non la so fare, devo averlo già scritto. Ma non al supermercato, lì sto per conto mio, ho tutti i prodotti in bella mostra, i prezzi, la scelta, le scelte e soprattutto nessuno con cui interagire. Ma al mercato, che mi piacerebbe anche come luogo in senso lato ma soprattutto ideologico e storico, diventa una specie di incubo. Soprattutto quando mentre mi perdo nel mio spazio- tempo che è lento, lentissimo e a me piace sia così, il tipo che sta dietro quel banco dalle 5 della mattina mi fa signò ha deciso, si, no, io ovviamente non ho mai deciso, perché io decido tutto sempre all’ultimo minuto oppure cambio idea oppure voglio fargli delle domande e invece c’è fila, c’è gente, che prende? questo? altro? veramente si però tutta sta fretta. Questo è l’aspetto generale, se entriamo nel particolare io di quello che è buono, di quello che conviene, di kg e di etti non ci capisco niente. Mi sembra di essere tornata alle elementari. Quindi alla fine quando vado al mercato ci vado per fare due chiacchiere e farmi consigliare qualcosa da comprare ma di certo non inseguirò il prosciutto più buono o l’offerta della settimana. Mia mamma ci va da sempre, le piace: ha i suoi banchi di fiducia, ma non disdegna neanche il supermercato. Mi ricordo invece che quando frequentavo Bari assiduamente, si aspettava il mercoledì per andare al mercato; era un rito ed era bello vedere il match che iniziava tra la mia ex suocera e il tipo del bancone, una vera e propria partita a tennis sui prodotti, sui prezzi, sul peso e vinceva quasi sempre lei. Lei conduceva il gioco, pretendeva i pezzi migliori e li sapeva scegliere. Il mercato insomma non è per tutti.
Mangia sano con Dafne
Piatti: sani, veloci e buoni

Fragaria vesca: amata appassionatamente dai nostri antichi romani! L'Italia è la seconda produttrice in Europa dopo la Spagna. In primavera l'attività del fegato aumenta e con lui l'irrascibiltà e la rabbia se l'organo è appesantito. La fragola aiuta l'attività del fegato ed è anche molto d'aiuto nella menopausa femminile come sostegno nell'alterazione ormonale. Questo frutto contiene infatti ferro, calcio, potassio, fosforo, niacina, vit.c e acido salicilico e, relativamente pochi carboidrati. (e non a caso esce in questa stagione). La sera fragole con basilico spezzettato a mano limone e zucchero di canna migliora il sonno nei bambini ipereccitabili. La sua acidità la rende molto attiva anche contro lo sviluppo di virus e batteri.
Lavatele in una soluzione di acqua e aceto o vino rosso per rimuovere il residuo dei pesticidi
Per una buona composta:
✔1 kg di fragole
✔20 % di zucchero di canna (200gr)
✔100 gr succo di limone
✔40 minuti di cottura
Lavare le fragole con il picciolo, pulirle e asciugarle un po' e lasciarle a grandi pezzi a macerare nel limone x 7 ore in frigo in un tegame d'acciaio. Portare sul fuoco, aggiungere lo zucchero e far bollire a fuoco medio. Asciugare e girare ogni tanto. Intanto sanificate dei piccoli barattoli. Poneteli a scolare a testa in giù e asciugate. Riempirli a marmellata tiepida,
°Poneteli a testa in giù x tutta la notte. La composta è pronta!
°Due cucchiaini al mattino su del pane proteico tostato sono un buon inizio di giornata
#fruttamica #fragoleitaliane #bioterapianutrizionale#benesserealimenti #alimentazionenaturale #naturopatia
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Giorni di ordinaria follia. Week end lungo

#giorno 38
Era domenica, quindi pallosa, quindi relax, non è che solitamente facciamo i lavori forzati, comunque più relax del solito. Siamo nella fase dei film insieme, io e Penelope per lo più ma lei niente non la capisce proprio questa cosa della realtà e della finzione ed essendo abbastanza empatica i film li vediamo con lei nell'orecchio che mi dice ma muore davvero? ma piange veramente? ma si sposano ora? ma peppa pig esiste?no, ma è un maiale?si e noi ce li mangiamo? si, io non voglio più, va bene. Certo però se peppa non esiste..vabbè però poverini ugualmente, come vuoi tu. Io assecondo. Poi c'è stata la prima scenata vera per essere entrati in camera sua e non aver rispettato il cartello non entrare appeso fuori. La verità è che sta crescendo e lo sta facendo da sola, a casa e lei se ne rende conto. Parla del virus, lo sogna, chiede se ce lo portiamo in calabria, quando va via. Per rendere tutto più sereno, anche la fase2 ci siamo fatte fare le mascherine uguali di frozen, ebbene si andrò in giro con la mascherina di Elsa. Se coronavirus deve essere che almeno sia un pò colorato.
#giorno 39
Penelope decide, ci si sveglia proprio, con l'idea che deve farsi la doccia e fin qui, per me se ne può fare pure dieci, il problema nasce quando io per farle fare qualcosa che ora non ricordo neanche cosa fosse, le prometto che l'avremmo fatta insieme. Sembrerò una mamma con poco senso materno, ma per me non è né bello né dolce piuttosto direi scomodo e poco rilassante. Ho poche fissazione e anche pochi traumi ma uno ce l’ho, la doccia. Deve essere bollente, lunga e rilassante. Se mi vuoi fare uno scherzo fammi trovare l’acqua fredda e fammi fare la doccia in fretta, mi trasformo in una Jena in un minuto e mezzo. Ovviamente, tralasciando il tempo, su cui posso trovare un compromesso, capite bene che con un bambino la doccia bollente proprio non va. E infatti Penelope oggi ha detto però facciamo bollente medio e va bene la musica che vuoi tu. Eh si, perchè mi piace pure la musica a tutto volume.
Quando vivevo da mamma, mi facevo un rilassantissimo bagno con la mia radio che mi portavo appresso, allora c'erano le cassette, due, sempre le stesse. Non è cambiato molto a livello di cantautori a dire la verità. Sono sempre i soliti due. Penelope ha ceduto su tutto e io ho ceduto a lei. Ma è andata benino, rilassante pochino devo dire, ma non abbiamo sentito freddo e Penelope ha cantato Guccini, su Blackout è partito il balletto, suo, allora ho pensato ne è valsa la pena. Finché non mi ha detto abbassati che ti sciacquo i capelli, io accovacciata, lei con i miei capelli in mano che tirava, sciacquandoli, soddisfatta con il fare che era un misto, così lo immaginavo io, di una massaia che lava i panni al fiume con forza e di un cavallo che viene strigliato e diceva e ma c’è tanto sapone, tanto, e tirava, meno male che ci sono io, pensa se non c’ero. Da adesso sempre insieme.
Che culo.
Mangia sano con Dafne
Piatti: sani, veloci e buoni

Per una colazione particolarmente nutriente ma a basso tenore di carboidrati...trovo i pancake molto divertenti, facili e soprattutto adatti a tutte le colazioni
Questi hanno come base farina di grano saraceno, farina di mandorle e alga SPIRULINA. Un ottimo valore proteico per chi segue regimi dietetici, per chi si allena e per chi ama la cucina veloce ma gustosa. Vi scrivo la ricetta ma potete sperimentare, l'importante è avere un impasto a nastro:
Per 4 pancake:
✔2 cucchiai da minestra colmi di farina di grano saraceno
✔2 di farina di mandorle
✔1 di farina fina di semi di lino
✔1 cucchiaino di alga SPIRULINA in polvere
✔1 di Maca in polvere
✔2 cucchiai da minestra di zucchero di canna o di cocco (se utilizzate eritritolo avrete un impatto minore sulla glicemia)
✔1 uovo (oppure 2 chiare x aumentare il tenore proteico)
✔1cucchiaino di lievito x dolci
✔1 cucchiaino di cannella
✔1 pizzico di sale
Amalgamate tutto insieme con un cucchiaio di legno e rendete il composto omogeneo e a nastro aggiungendo un po' di acqua minerale fredda. Una padella antiaderente (perfetta quelle x fare le crepes) spennellato con ghee (burro chiarificato) oppure olio Evo.
Padella calda, 1 mestolo di composto ad allargato della grandezza di un piattino da dolce. Quando la superficie fa delle bollicine si può girare con una paletta piatta e si lascia. È pronto quando anche la parte sotto è colorata come la parte che avevate girato.
X Decorare: frutti di bosco, sciroppo d'agave oppure panna vegetale e pistacchi
✔Ghee recipe coming soon
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Giorni di ordinaria follia. Giorno 37

Francesca e Marco sono degli amici con cui da sedici anni ormai ci inventiamo le sere proviamo a crescere e a far crescere i nostri figli insieme, Eva è più grande di Penelope di sei mesi quindi è bello vederle insieme, è come se non ci fossero. Aurora era piccola quando li ho conosciuti ed è stata la prima bambina, dopo i miei cugini ad entrare nella mia vita. Non c’è stato un Natale che io non abbia passato a casa loro, di sera o in uno dei tre giorni festivi e in quei giorni danno il meglio, diventano una piccola tribù, una trentina di persone esclusi gli amici: arrivano sorelle, nipoti, cugini, amici, suocere e cani, ognuno porta il suo. tutti rigorosamente romani e tutti con una gran voglia di fare e di parlare e così inizia la festa: la tavolata si riempie e le voci si sovrappongono: mi passi la lasagna, hai provato l’insalata, boni questi, chi l’ha fatti, ma ndo sta quello che ho fatto io, in arrivo le frittate, a francè che ti era finita la maionese, te la ricompro eh?
E così si va avanti a scherzare e giocare fino a notte fonda con gente che esce e altra che entra, tra aneddoti di una Roma che non c’è più e le sigarette in cucina. Il vero teatro della festa. Sono stanziali ma quando escono sono tanti, è di Marco la risposta, Marco allora prenoto per 5, no Fernà per 25. Una risposta che mi sconvolge ancora, non ci sono ancora abituata. Non riesco a capire come si passa da 5 a 25.
L’altra sera ci dicevamo di quanto ci mancano le nostre cene, le pizze, addirittura il casino ho detto io ma più di ogni altra cosa il cinese, e così due sere dopo Marco si è messo a fare ravioli al cinese a casa. Un’idea magnifica che non potevamo non copiare subito con la supervisione di Marco ovviamente. Ieri pomeriggio ci siamo quindi messi a fare ravioli cinesi al vapore e signore e signori sono venuti anche buoni. Ovviamente noi non avevamo il matterello e la pentola al vapore ma abbiamo fatto ugualmente e il risultato è stato egregio. Penelope ha chiuso i ravioli e fatto una specie di biscotti con lo zenzero che io erroneamente le ho congelato, poraccia.
Dopo tutto questo lavoro mi sono addormentata sul divano davanti a Propaganda Live che a me piace molto, sarà Penelope a notte inoltrata a raccontarmi il finale quello col cappuccio si è fatto il bagnetto nella vasca perché non poteva andare al mare. A me sta cosa che mi raccontava il finale mi ha fatto morire e, essendo ormai le tre di notte, nel frattempo avevamo studiato, visto i cartoni, letto Pippi ero ormai sveglia, chi mi conosce sa che di notte a me piace parlare, ho iniziato a farle domande, a chiederle cose, ma Penelope ormai stanca mi fa una carezza e mi dice si mamma ma ora dormiamo eh. E’ la persona più simpatica e assennata che io conosca, è proprio toga.
di seguito la ricetta
per ripieno
400 macinato maiale
3carote
2 coste di sedano
1 scalogno
2cucchiai di soia
1 cucchiaio olio mais o oliva
sale
pepe
zenzero
per la pasta
500 farina
sale
400ml acqua
Coronavirus Diary
Giorni di ordinaria follia. Giorni 35 36

#giorno35
Penelope sta benissimo, ancora mangia in bianco e si lamenta ma va bene così. In tutto si sarà cambiata una quindicina di volte. Si cambia per ballare, per dormire, per mangiare. Si cambia e basta. La sua stanza è un laboratorio di attività varie ma in fondo è sua, è giusto che ci si senta bene. Ha una predisposizione per l’ordine (bah) e quando si arrabbia butta tutto per aria, io faccio finta di niente, il più delle volte ignoro la rabbia ed evito il casino, chiudendo la porta. Pare che funzioni.
#giorno36
La prima favola che Penelope ha ricevuto fu Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare di Luis Sepulveda. Ho appreso della sua morte poche ore fa e ho pensato a come fosse strano il destino, a quanto fossero intrecciati e casuali i percorsi di una vita: quest'uomo è sopravvissuto all'incarcerazione in una cella stretta e bassa e alle torture durante la dittatura di Pinochet, all'esilio che è riuscito ad ottenere solo grazie all'intervento di Amnesty International, ma morirà di Coronavirus per aver partecipato ad un convegno letterario in Portogallo. Il Covid-19 ha ucciso anche lui, il guerriero, l'esule politico, lo scrittore che ci ha fatto volare. Fece della politica la sua vita e della scrittura il mezzo per raccontare, ricordare, denunciare le sue lotte: dai diritti dei popoli indigeni in Ecuador, alla lotta dei guerriglieri in Nicaragua fino in Europa dove lo troviamo al fianco degli attivisti di Greenpeace contro i crimini dello sviluppo mondiale. Luis Sepulveda mal digeriva l'etichetta di scrittore impegnato, amava definirsi come "il cronista di tutti coloro che giorno dopo giorno vengono ignorati, privati della storia ufficiale, che è sempre quella dei vincitori."
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Giorni di ordinaria follia. week end lungo

#giorno33: pasquetta è passata così, abbiamo fatto un picnic in salone, ci siamo visti un film di cui ignoro come al solito il titolo e fatto qualche video chiamata. E ringraziando il cielo pure pasquetta ce la siamo tolti di mezzo.
#giorno34: martedì. Non vedi l’ora che arrivi martedì per fare le tue telefonate, vedere tua madre e andare a metterti in fila per farti guardare male dalla psicopatica di turno per il mezzo metro di troppo o perché pensi di abbavagliarti solo una volta nel supermercato e non quando te ne stai per conto tuo e rispetti il distanziamento sociale. Niente da fare. Mascherina e guanti altrimenti devi litigare con quella che poi incontrerai al reparto frutta e lì è inevitabile o la picchi o le offri il caffè. Comunque, supermercato a parte, finalmente sono stata fermata dai vigili, esperienza fatta. Lo dico proprio apertamente, le divise mi innervosiscono, da sempre e rischio di non essere molto assecondante quando mi chiedono la via del supermercato che avevo già scritto sul modulo di autodichiarazione, e mi domandano perché da casa mia ho scelto proprio quel supermercato. Diciamo che mi agito facilmente quando poi, mi chiedono perché arrivavo da una strada invece che da un’altra e io rispondo spegnendo a quel punto la macchina, che ero andata a ritirare e questi geni del male mi rispondono cosa. Per fortuna la benzina non è finita, loro avranno controllato il percorso su google map e io sono andata a fare la spesa dicendo tra me e me che non avrei più preso la macchina. Avevo perso troppo tempo. Ma la giornata non è finita qui, torno a casa e trovo Penelope a letto, aveva qualcosa, si vedeva. Appena in piedi vomita l’anima ma è un’anima trasparente, acqua, liquido. Quindi prendila, portala in bagno, falle la doccia, prepara il tè, le fette biscottate e il Biochetasi. Quel Biochetasi che esiste almeno da 30anni, ma funziona. Tra una cosa e un’altra senti zia Nora che mi conferma il biochetasi appunto e mi chiede ma che aveva mangiato? Io tranquilla come se fosse un piatto normalissimo le dico ieri sera uova e cavolfiore al vapore. Eh no, pesanti entrambi. Lapidaria. Ma ha vomitato acqua. Troppo pesanti, dalle acqua e biochetasi a sorsi, agli ordini. Neanche finisce di dire queste parole e io di dare il biochetasi a Penelope che vomita, sul divano, sul tappeto, sul pigiama appena messo, sul plaid un pezzo di uovo giallo come un canarino. Prendi e metti tutto in lavatrice, Giancarlo prende lei e la mette nella doccia, di nuovo. Ricerca pigiama, calzini, mutande, canottiera, plaid, sperando sia l’ultima volta.
E così è stato, sì è ripresa alla grande e con una gran fame. Per fortuna.
Mangia sano con Dafne
Piatti: sani, veloci e buoni

In questo periodo non è mancato il cibo extra e la vita sedentaria non aiuta, per questo ho pensato di proporvi un digestivo naturale.
Camomilla matricaria. Conosciutissima già dagli antichi Egizi e dai nostri amati Greci che ne utilizzavano gli infusi come febbrifughi e per un'infinità di mali. Nel Medioevo veniva utilizzata come antinevralgica e tonica x stanchezza e abbattimento. Infatti il capino con il suo bottoncino giallo ricco di principi attivi richiama il potere benefico e curativo del sole.
Molte sono le preparazioni
✔infuso
✔estratto idroalcolico
✔ tintura madre
✔ estrazione di olio essenziale
✔estratti in fase grassa x utilizzarla in pomate
Una tra le forme più usata è l'infuso erboristico 2-3 grammi di sommità fiorita in 200 gr di acqua bollente per 5/7 minuti in misura di 3 tazze al giorno lontano dai pasti...ma un'antica conoscitrice erborista consiglia di diminuire la quantità in favore del prolungamento di infusione anche a 15 minuti. Due tazze lontano dai pasti riequilibrano la flora batterica intestinale, riducono gli spasmi e conciliano una distensione di tutto l'organismo...Attenzione a non eccedere le dosi potreste trovarvi allegramente svegli ancora dopo la mezzanotte
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Giorni di ordinaria follia.Giorno 31

L’uovo di Pasqua. Avevo dimenticato l’uovo di Pasqua per Penelope, il sabato mattina allora di buon grado mi metto in fila come se dovessi fare un esame e il professore fosse il più severo dell’università. L’uovo deve essere inderogabilmente quello dei Me contro te: tra te e te pensi ma già se riesco a trovare un uovo alla vigilia di pasqua e di questi tempi è tanto e quindi provi a dirlo a tua figlia che nel frattempo con il suo radar giorni prima lo aveva visualizzato, selezionato, scelto. Le dico, gioia potrebbe non esserci. Mi risponde e tu cerca bene con i tuoi occhioni. Vince lei, sempre. Vabbè entro nel supermercato e delle uova niente, per la verità ero al telefono. Penso qua ci trovo solo i pulcini, poi le vedo tutte ammucchiate ma di questi che stanno uno contro l’altro non trovo niente. Per fortuna io sono una utente media e vedo una carta fucsia e mi dico carino l’uovo fucsia, prendo questo. Erano loro. I Me contro Te. Ringrazio il signor marketing e torno a casa felice per non aver deluso le aspettative di una tipina che mi aspettava sulla porta. A volte basta poco. Da quando l’ha visto ha detto buona pasqua ogni ora, secondo me ha pensato di anticipare gli eventi ma non è stato così.
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Giorni di ordinaria follia. Giorno 32

E' Pasqua. Ma è come se fosse un giorno come un altro. Non ricordo neanche più da quanti anni non festeggiavo una Pasqua a Roma. A me le festività piace festeggiarle in Calabria: con nonna, zia, con i miei cugini, Penelope dice zia Daria e zio Peppino e zia Nora, li mette in fila. La colazione la mattina con la cozzupa e nonna che mi consiglia quale prendere, la migliore insomma, sempre la migliore, e poi giù un caffettino al bar aspettando di pranzare tutti insieme a casa o da qualunque altra parte. Cose semplici da fare insieme fino al prossimo step, la prossima discesa. Siamo sempre stati sincronizzati con le festività, sin da quando eravamo piccoli. Oggi invece siamo a Roma ma siamo soli, ognuno nella propria casa, con la sua tavola e sinceramente anche la poca voglia di fare chissà che. Mamma ci ha preparato pastiera e parmigiana, a me e a Paolo, per non farci sentire troppo la sua mancanza e quella delle nostre tradizioni e per non farci morire di fame ed erano entrambe ottime. Io suggerisco di mangiare tutti insieme in video chiamata, per far diventare questo giorno normale un giorno di festa.
Un augurio a tutti e #resistiamo che #neusciamo
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Giorni di ordinaria follia. Giorno 30

E come ci siamo arrivati al trentesimo giorno chiusi in casa e senza nessuna denuncia. Innanzitutto direi con un vestitino estivo indosso e i calzini spaiati. Si, mia figlia da ieri gira con il vestito che le ha regalato Sabrina a Cosenza: lungo, colorato e anche un pò da sera ma soprattutto sbracciatissimo e i calzini non solo di due colori, ma proprio di due modelli differenti. Ma se tu ci esci con i calzini spaiati mi ha detto quando gliel'ho fatto notare, no Penè io li ho proprio comprati spaiati. Tu li stai accoppiando, poi ne laviamo quattro anziché due. Evvabbè mica lavi tu, c'è la lavatrice. Ci rinuncio. Si mettesse quello che vuole, a me sta bene. Non mi chiede neanche più dei compagni di classe, solo quando arriva l'estate, e praticamente considera il virus una stagione in più. Allora ma, mo viene pasqua, poi la primavera, poi il virus, poi l'estate e poi tutti a scuola? si, più o meno. Ma il virus perché lo metti tra la primavera e l'estate? perché ora c'è il sole ed è primavera e c'è il virus, poi in estate noi andiamo in Calabria e il virus mica viene con noi, quindi non c'è più, e dopo la Calabria si torna a scuola. Tutto corretto. Brava. Allora diciamolo anche alla maestra. Ecco, io spero che a settembre ci sarà un corso che prepari bimbi ma soprattutto genitori all'inserimento in prima elementare.
Cinque ore seduti al banco, con dei quaderni e dei libri, delle responsabilità in una classe nuova con dei nuovi compagni e con una maestra che non sarà più quella alla quale per tre anni sono stati abituati. Tutto questo uno lo mette in conto e magari le fa fare anche un anno di materna in più, per permettere alla bambina anche attraverso dei contatti con le classi più grandi di abituarsi con calma all’idea della fine di un ciclo scolastico e all’inizio di un altro. Tutto bello, tutto giusto se non fosse che la scuola per Penelope come per tutti è finita a fine febbraio, considerando che quando Conte ha letto il decreto eravamo a Cosenza. E siccome conosco mia figlia e so come prende bene le novità, cioè la prima elementare, a me viene già voglia di cancellare settembre dal calendario. Per poter affrontare la prima elementare di Penelope senza che lei sia pronta a farlo, come minimo io sparirei per un mese su qualche spiaggia spiaggiata al sole, niente di che. Non potendolo fare mi spalmo volentieri sulle nostre coste. Speriamo solo di poterlo fare. Tanto il virus con il sole se ne va.
Mangia sano con Dafne
Piatti: sani, veloci e buoni

Per il nostro Venerdì Santo
Per il nostro Venerdì Santo un po' Speciale...filetto di spigola croccante ai pistacchi. Spigola 2 filetti a testa (1 spigola piccola)
Olio Evo fondo della padella (di pietra o antiaderente cambia la quantità e la fiamma-inferiori entrambi nella seconda)
- Aglio 1 spicchio
- Pistacchi tritati 1 cucchiaino scarso x filetto
- Timo q.b.
- Sale q.b.
- Vino bianco x sfumare
La parte più difficile è sfilettare la spigola. Occorre un coltello molto affilato (sfilettatore)partendo dalla testa si intacca lungo la pinna dorsale verso coda e addome. Nel caso ne trovate ottimi congelati...però, avendo tempo vista la situazione, proverei ad allenarmi.
In padella versate olio Evo e uno spicchio d'aglio che appena dorato toglieremo.
Adagiamo i filetti ad olio caldo ma non bollente dal lato della pelle...saliamo e aggiungiamo timo. Li giriamo con una paletta x non romperli (la pelle deve essere leggermente croccante)saliamo e sfumiamo con un vino bianco Muller Turgau per esempio (ma scegliete con chi ne sa di vino più di me) aggiungendo un cucchiaino di pistacchi tritati grossolanamente per ciascun filetto...Almeno due filetti a persona ci sta!! Buon Appetito
Per chi ha avuto coraggio nello sfilettare..Non buttate le carcasse ma in una padella a parte sempre con olio e aglio o scalogno potrete cuocere ricavando polpa senza spine da mettere da parte e in quell'intingolo fare un sughino di pachino x il vostro primo piatto...Per esempio penne di grano saraceno. Buon Appetito
#lowcarb #freshfish #chetogenica #foodies #healthfood#conoscano #consolante #cibochecicambia
Coronavirus Diary
Giorni di ordinaria follia. giorno 29

Per fortuna viviamo in un municipio che non si è fermato in questi mesi, un municipio che mentre Casalino provava a organizzare la seconda conferenza stampa, aveva già creato una piattaforma online solidale con un numero di telefono per una chiacchierata o per farsi portare la spesa a casa o i farmacii, avviato un progetto sulla città che vorremmo con i ragazzi e riunito il consiglio dei bambini e delle bambini in videoconferenza per raccontarsi che la scuola non si ferma. E non manca la compagnia, è nata infatti una radio che ci tiene compagnia e ci informa, radio anticorpi. E' un municipio diverso insomma dove ognuno prova e continua a fare il suo in questo tempo e in questo periodo. Non sono mancate le attività per bambini e genitori, Mothermood e Think Green, associazioni presenti alla Villetta Social LAB condivideranno con noi dei video tutorial per trascorrere delle giornate più colorate e movimentate con i nostri bimbi e, perchè no, imparare qualcosa.
Di seguito il video su come fare l'albero delle stagioni
https://www.youtube.com/watch?v=rdglVGqWmwc
Pernelope, a cui avevo promesso che avremmo fatto il lavoretto del tutorial oggi, ci si è messa la sveglia per andare a reperire il materiale, abbiamo raccolto legnetti, sassi, fiorellini, e foglie. La sveglia era alle 8.00 tanto per la cronaca, i vestiti pronti dalla sera prima e ci mancava tutto: colla, colori, tutto quello che #francesca dice nel video e che Penelope mi fa annotare ripetendo hai scritto tutto? sicura? mi sembravano di più le cose. Inizia questo lavoretto e dopo dieci minuti si era già stancata, eh no, le ho detto ora continui, dopo che sono uscita, con te peraltro, ho comprato la colla, i pastelli, mi sono sentita la predica della cassiera su quanto faccia male portare i bambini al supermercato, cercato legnetti, sassi, fiori, attaccato cotone, disegnato una specie di albero,...tu non ti muovi di qui. Direi che sono stata esaustiva. Il disegno è venuto carino. Soprattutto democratico
Il prossimo tutorial sarà sullo yoga mamma e figlia.
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Giorni di ordinaria follia.giorno 28

Oggi siamo tutti un pò nervosi, si vorrebbe fare di più, io personalmente mi sento lontana dalla mia famiglia calabrese e il fatto di sapere di non poter raggiungerli mi innervosisce. Mi sento lontana da mia mamma che vedo nervosa e dalle cene con gli amici. Mi mancano le serate primaverili in Villetta e le colazioni a Garbatella. Insomma come dice Penelope, virus mò basta. Penelope fa sempre più domande su questo virus, non capisce perchè non può uscire, a cosa servono le mascherine e com'è fatto. Allora le ho fatto vedere un video adatto ai bimbi e ha capito. Il video diceva che i bambini non si ammalano ma sono portatori sani, non ha capito, così le ho fatto l'esempio del cavallo di troia, storia che lei conosce e le ho detto il virus entra sta lì buono buono, e poi quando tu arrivi in una casa, esce ed aggredisce i soggetti più fragili. Ha capito e ha detto che non vuole uscire più, un pò estremista come posizione ma va bene per ora. Le giornate iniziano ad allungarsi e tra poco dovremmo tirare fuori i sandali senza poterli mettere. Fuori la gente fa la spesa, ha la mascherina e parla al telefono, per alcuni dovrebbe essere obbligatoria sempre, perchè ci mette talmente tanta enfasi che sputa quando parla, o le persone che provano a dire wuhan, dici sono anziani? ma che? purtroppo no. O gli sportivi che si vestono da sportivi, hanno le gambe storte da sportivi e corrono pure quando camminano con le buste delle spesa, il telefonino e la mascherina? ma dove vai, hai quell'ora d'aria dove cazzo corri. ovviamente sono nevrotici, pensa averceli a casa. Io faccio sempre questo gioco, guardo le persone e me le/li immagino a casa. La maggior parte delle volte torno a casa sola, siamo una società di ansiosi e pure ansiogeni, nevrotici e pure un pò arroganti. Io forse sono troppo calma, ma quella passaggiata, perchè fare la spesa è diventata una passeggiata me la godo proprio. Mi faccio le mie telefonate, mi guardo intorno, guardo le persone e penso che mi piacerà tutto di più quando questo periodo sarà finito.
#maidarenienessunoperscontato #lastoriaperspiegareilvirus
il coronavirus spiegato ai bambini
https://www.youtube.com/watch?v=rQCS-HendhA
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Giorni di ordinaria follia. giorno 27

Il lunedì è il giorno dopo la domenica e mi verrebbe da dire che siamo tutti ancora un pò in vacanza se non fosse così da ventisette giorni. Comunque dopo aver soddisfatto tutte le esigenze di Penelope, decidiamo di vederci un film. Lo scelgo io e scelgo Ozptek. E' un film col sottofondo perchè Penelope ha parlato per tutto il tempo; ha anticipato le scene, si è immedesimata in alcune, ad un certo punto le è uscito un eh meh. L'unica cosa che non ha fatto è chiederci perchè due uomini si baciavano davanti ad una torta nuziale. Allora gliel'ho chiesto io, tanto per traumatizzarla per bene in caso non avesse capito niente e lei mi fa, ma che ne so perchè se le donne si baciano con le donne anche gli uomini possono farlo. Tutto giusto, ma mi manca sempre la prima parte, gliel'hai detta tu na volta, risponde Giancarlo, ah si quando lui diceva ti pare il caso di affrontare questi argomento ora, così mentre salta sul letto, a 5 anni. Lei ha assorbito, ha capito e va bene così. Il film era Dea fortuna, quindi c'era di mezzo l'omossessualità, la morte di una mamma, una nonna cattiva, e i bambini insieme a questa coppia omosessuale.Na cosetta tranquilla. Alla fine mi fa, meno male che se li sono rubati quelli che li amano veramente, già è morta la mamma, pure la nonna cattiva. Poi ci pensa e dice ma io una nonna cattiva non me la riesco a immaginare. Amore, ci sono persone buone e persone meno buone. Ma questo è un film, cinque parole buttate là che si sono impresse nella testa di Penelope e grazie alle quali io non riesco più a vedere niente in santissima pace, Ad ogni scena, ad ogni immagina la sua vocina interviene con le seguenti domande a cui devi dare delle risposte immediate ed esautive: quindi quelli non esistono, ci hanno preso in giro, la televisione esiste, ci posso andare anche io, non stavano veramente in acqua e le trecce erano vere, ma il sangue è vero, il pugno glielo da o si ferma prima. Della seria dove si ferma la reatà e inizia la finzione Appena finisce tutto la porto a Cinecittà. Ma Cinecittà esiste?
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Giorni di ordinaria follia. week end lungo

Week end lungo, anzi lunghissimo e soprattutto talmente tanto stressante che per scriverlo mi sono dovuta riprendere.
VENERDI: 24esimo giorno di quarentena:
decido di seguire alla lettera la trecentesima conferenza stampa di Conte e porto Penelope a fare la spesa insieme a me, dovevamo arrivare fino al fornaio e stare un pò all'aria aperta. Lei eccitatissima, sceglieva i vestiti come se dovesse andare ad una festa, dopo ventiquattro giorni forse anche io uscirei con il vestito da sera in pieno giorno, comunque il suo outfit era fighissimo: calze brillantinose, minigonna con tasca davanti e maglia luccicosa, due collane, un bracciale, stivali e foulard. E una borsetta con i volant. E così ci dirigiamo dal fornaio, la prima scocciatura arriva subito subito, un bel cartello al portone invitava tutti a non utilizzare aspirapolvere e affini dalle 13 alle 15 poiché, diceva avevamo a disposizione tutta la giornata. E quindi io non ce l'ho fatta, ho dovuto rispondere a questi geni del male che c'è gente che nonostante il coronavirus lavora e che non si è fermato proprio il mondo altrimenti saremmo morti. E questo è uno. Proseguiamo e vedo che la gente mi guarda male, malissimo, per via di Penelope, capisco che il clima non è quello giusto. Sui gruppi compaiono foto di persone che girano, la gente filma le file, le cassiere sbroccano, quelle con i cani stanno sulla difensiva, quelli con i bambini si sentono in colpa. Ma fondamentalmente è una bella giornata e fuori c'è un sacco di gente e, come dice #zerocalcare, le file si intersecano. Comunque facciamo per metterci in fila e prendere pane, pizza, latte, tabacchi, e una mi fa ma guarda questa co sta ragazzina, mi giro la guardo e abbassa gli occhi sul telefonino e io dico ma stava dicendo a me? no perché se stava dicendo a me oggi è la giornata giusta. Lei zitta. Penelope mi dice, però ma, non litigare pure qui, mica siamo in macchina. Mi metto a ridere, ci prendiamo la pizza e ce ne andiamo. Alla fine forse a lei non pesa stare a casa, io non voglio si abitui a quella routine, alla danza a distanza, agli amici online, ai cartoni, al sole che arriva dalla finestra a spicchi. Volevo si ricordasse che il mondo là fuori esiste ed è fatto di persone e cose, un pò mascherate, un pò vuoto, ma sta fuori e non dentro. Niente, è tornata più nervosa di prima, ha fatto capricci per tutto il pomeriggio. Un fallimento. Alle 4 di notte circolavamo felici per la casa.
Sabato: 25esimo giorno di quarantena
Penelope si è svegliata ovviamente tardi e si è arrabbiata con il sole perché la sera è arrivata presto e non ha visto la mattina. E' la regina indiscussa del telecomando, delle forbici e dei colori. Riesce a fare tutto contemporaneamente, quindi è scacco matto. E' bello vedere quanto tenga a tutto quello che facciamo, mentre io sbobbino un'intervista con il registratore vocale lei viene e parla nelle cuffie, così magari ad una persona anche importante invece di farle dire all'epoca il PCI era etc etc c'è lei che dice lalalal mammina mammà e cose così. Le piace disturbare e le riesce benissimo. Ma la parte della giornata che le piace di più è la notte, verso le 2 inizia a fare io non ho sonno, ma se non ho sonno che ci posso fare, vado di là, no resto di qua, vieni, andiamo, resta, voglio papà, no voglio acqua, ma è mattina, faccio pipì, mi compri un cane, raccontami una favola. Fondamentalmente ha una attenzione pari a zero, si stufa di tutto in tre secondi e mezzo.
Domenica: 26esimo giorno di quarentena
Tutti non facciamo altro che parlare di geni e di somiglianze ma più guardo Penelope, più mi rendo conto di quanto sia importante l'ambiente in cui i bambini vivono, l'aria che respirano, le ansie che abbiamo. Giancarlo per esempio qualsiasi cosa metta sul fuoco utilizza il timer del cellulare, io butto lì e mi scordo anche di controllare il tempo. Ieri Penelope butta la sua pasta, nella sua pentola e mi dice, tieni mamma mettimi il timer(dice il taime) per la pasta 2' minuti dovrebbero andare bene. Gioia mia, a sei anni stai col timer, ti prego. Non è il gene della precisione, sono sei anni di pasti mattina e sera co sto timer e lei, associando la cucina al padre, pensa sia giusto così. Per esempio di me non copia nulla, forse giusto sto modo di vestire strano che per avere sei anni è già tanto casual:), ma in linea di massima non ho particolarità ecco. Perché, non so se avete capito, che per me mettere il timer è una particolarità e anche un pò una fissazione. E i bambini, che sono spugne, assorbono tutto e a sei anni si ritrovano con un timer in mano. Speriamo che la parte creativa controbilanci.
Mangia sano con Dafne
Piatti: sani, veloci e buoni

Come promesso... un dolce adatto anche a chi ha problemi con il glutine !!
Come promesso... un dolce w.e. andatto anche a chi ha problemi con il glutine !! Torta di mele allo yogurt e grano saraceno.
4 mele ranetta
1 vasetto di yogurt senza lattosio o di soia
3 uova intere a terra o bio
2 vasetti di farina di grano saraceno
1 vasetto di farina di mandorle
1 vasetto di maizena
1 vasetto e mezzo di zucchero di canna (o di cocco, minor indice glicemico)
1 vasetto di olio di girasole o 1/2 avocado schiacciato
1 bustina di lievito
1 cucchiaino di cannella
Buccia di 1 limone grattato
1 pizzico di sale
Per prima cosa si puliscono e si tagliano a spicchi le mele mettendole da parte in mezzo vasetto di zucchero e mezzo limone spremuto. Poi la preparazione prosegue come quella del ciambellone...cioè tutti gli ingredienti si battono insieme x ultimo si aggiungono metà delle mele scolate e il lievito setacciato. Oliate una teglia di 25 cm spolverandola poi con farina di grano saraceno.
Infine sulla superficie del composto versato decorate con le mele rimaste sulle quali versate un po' del loro dolce bagno di limone e la cannella spolverata. In forno preriscaldato ventilato a 180° per 40 minuti. Sempre utile la prova stecchino.
#dolcefinesettimana #comfortfood #foodporn#cakeglutenfree
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Giorni di ordinaria follia. Giorno 23

Bambini fuori si, bambini fuori no. Sarebbe meglio di si ma poi anche no, ma se devi fare la spesa puoi portarli. Ci sarebbe da chiedere a questi geni come pensano che abbiano fatto fino ad ora i genitori single, soli, separati, vedovi. Dopo un mese gli si accende la lampadina e ci indicono pure una conferenza stampa. Intanto a me mi si sono sfondate tutte le unghie, invece di pensare alle cose serie, tipo riaprire un centro estetico ogni tot abitanti. bah. :) Si scherza...giro e provo a impegnare questo tempo a cose lasciate un pò in sospeso. Quel libro sul divano con il caffè accanto che la vita quotidiana non mi aveva mai permesso di leggere e la riscoperta di una picccola signorina che avevo lasciato andare il primo giorno di nido con lo zaino più grande di lei e tutta traballante. Le telefonate interminabili con amiche di sempre e con quelle più recenti con cui ho condiviso il nido dei bimbi e l'asilo, le risate, i caffè e le confidenze. Telefonate con mia nonna, poche ma importanti: nonna mi detta la linea, da sempre, questo si figlice, questo un te convena, e così su tutto. E' importante il suo parere. Telefonate con mia cugina con cui era un pò che non avevamo tempo di parlare così a lungo e con amici importanti. La verità è che abbiamo bisogno di parlare, di condividere, di dirci come stiamo e di sapere come stanno gli altri perchè tutti abbiamo l'impressione di essere soli e questa volta non abbiamo nessuno a cui rivolgerci, a cui chiedere. E' tutto nuovo e tutto sconosciuto. Mia figlia intanto sola non mi lascia e neanche con poche cose da fare, ieri sera ha organizzato una casette con due sedie nel salone. Mamma, mi dice, ma questo virus perchè è arrivato in Italia? mentre rispondevo. E allora noi ce ne possiamo andare in Calabria. Ma unn'è che si della lega, penso, la Calabria è in Italia Penelope. Ah, e allora siamo fregati. eh già. Non si arrende e associando l'estate alla Calabria mi dice ma io voglio l'estate e io le dico mancano due mesi, lì c'è il calendario. Allora ho capito faccio un calendario mio, un foglio e metto una ics al giorno, poi come lo dice lei è bellissimo, amore lo fanno i carcerati ma va bene. Fin qui tutto bene, poi è iniziata quella fase che chiamano indipendenza, il suo spazio, ego mai compresso. Tutto bene e per me in camera sua ci può pure installare una luce stoboscopica, dico solo che a sei anni mi sembra un pò prestino perchè decida lei. Comunque lei voleva attaccarlo sul muro e io le ho detto anche no grazie, è venuta giù la manifestazione dei diritti delle bambine e dei bambini per l'appartenenza e i diritti sulle camere che occupano. Ci mancava solo il manifesto la cameretta è mia e decido io. E' iniziata la trattativa, è stata durissima, il compromesso è stato l'armadio, nuovo, ma non si reggeva più. Con la clausola che sul muro non ci avrebbe attaccato nulla mai. Per ora ha accettato. Ma con lo scotc e subito. #maiolavedodurissima
Poi dici che a chi l'ha visto scompaiono tante donne, femminicidi a parte ovviamente, parlo di chi se ne va volontariamente. Ti immagini 3 di questa o 4 più un marito e magari pure i suoceri. Devi scappare, te presto pure i soldi.
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Giorni di ordinaria follia. giorno 22

Il ventiduesimo giorno è stato all'insegna della tecnologia e della condivisione a distanza. Una amichetta di classe di Penelope compiva gli anni e così abbiamo festeggiato su zoom. Non mancava niente, c'erano i festoni, c'erano le torte, c'era la bimba bellissima con una maschera da unicorno e c'eravamo noi: ognuno a suo modo, con varie maschere, diversi colori, ma soprattutto tanto entusiasmo. Eravamo lì per quel compleanno insieme ai nostri bambini, una schermata di sortrisi che alla fine ha fatto più contente noi che loro. Erano imbarazzatissimi, timidi e un pò impacciati. Penelope ieri sera mi ha fatto girare solo due letti, il mio e il suo. Alle 3.30 decide che il suo letto e la sua camera non vanno bene e così ci trasferiamo in quella mia. Ha provato a dire di mettere giuù il divano ma le ho lanciato un'occhiata che ha capito al volo, ha detto che si accontentava di quello mio. Messa a letto, coperta, raccontata la favola, alle 4 mi fa devo fare pipì, ho fatto finta di dormire ma tutto inutile, riconosce pure i rumori. Lo so quando dormi tanto, dai andiamo che altrimenti poi domani non ti alzi. Oggi per strada incontro mamma e mi fa, però c'hai na faccia. Grazie, tu non hai una nipote, hai la bambina bionica. Quando poi le dico, a bionic, ma smettila di correre che sotto dormono, mi risponde e quindi solo noi non dormiamo. Mi prende pure in giro.
Questo tempo un pò sospeso ci rallenta e ci divide, rallenta la vita quotidiana, le ore che passano, i pasti e le nottate. Ma divide le emozioni, quelle belle e quelle brutte, i compleanni e le lauree, i funerali e il dolore. Oggi un mio amico ha perso un suo congiunto e c'è stata una messa via web per ricordarlo. Non si può neanche condividere il dolore dunque, abbracciarsi, piangere insieme, riunirsi, pregare. E' il tempo della solitudine e oggi, passando per il parchetto sotto casa e vedendo le altalene sospese e il parco vuoto ne ho avuto la conferma.
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Giorni di ordinaria follia. giorno 21

La follia sta arrivando, la commessa del supermercato ha sbroccato e ha iniziato ad urlare che non ce la faceva più con noi, noi saremmo quelli che stanno fuori e vogliono entrare dentro, quelli che si devono mettere guanti e mascherina, quelli che stanno in fila fuori distanziati 1 metro uno dall'altro a guardarci anche male. Ha abbassato le saracinesche tranne quelle per l'uscita e via, risolto il problema. Ora si chiude alle 18.00. ci ha detto alla cassa ma era talmente tanto esaurita che io sono scappata. Le cassiere non le nomina mai nessuno o comunque chi lavora nei supermercati, ma sono decisamente provate da più punti di vista. Hanno paura dei contagi, è morta una collega diceva una qualche giorno fa, sono stanchi perchè lavorano tanto e sono stressate da chi gironzola nel supermercato a un metro di distanza, prima lei, ma no si figuri prima lei, un tipo che lavorava lì ci fa basta che ve sbrigate però eh signò, come ve va de favve tutti sti complimenti. Per non dimenticare la gentilezza ecco perchè caro mio, per non dimenticarla, che invece questo coronavirus mi pare ci dia l'alibi di dimenticarci di un sacco di cose. Della democrazia e Orban si prende pieni potere, degli altri e gli anziani restano soli in casa, della scuola e i bambini e i ragazzi finiranno i loro cicli scolastici probabilmente a casa e delle stagioni, era quasi primavera quando è iniziato il #tuttiacasa e forse quando usciremo avremmo avuto il tempo di fare il cambio di stagione, almeno quello. Penelope vuole il sole, il mare e i tuffi, la casa con il giardino (quella di motta dove anche lei sta crescendo) dove tutti la coccolano e ha due cuginette con cui gioca. Mentre aspetta il sole e il mare fa la pasta ( acqua e stelle filanti bleah) e lega passeggini e bambolotto tra di loro. Io non so, boh, ma le serviva un filo per legare due passeggini e avendo notato sulla mia faccio un grandissimo punto interrogativo lei ha tagliato l'elastico per capelli più grande e con quello ha legato i due passeggini, la cappotta invece l'ha fatta puntando due matite ai lati e mettendoci sopra un tovagliolo. Ci si impegna tanto: fa, disfa, attacca, stacca e poi lascia tutto per terra ma va bene così perchè si vede che le piace inventarsi i giochi e quindi benvenga il casino, tanto mica pulisco alle due di notte. La penso come Rossella, in fondo #domanièunaltrogiorno.
#viacolvento #rossellalamiaguida #giochiinventati #tempopersootemporitrovato
Mangia sano con Dafne
Piatti: sani, veloci e buoni

Linguine di zucchine al pesto di pistacchi. Una ricetta veloce, pochissime calorie e che fa molto bene al nostro intestino...Le zucchine non saranno di campo aperto e neppure il basilico, ma alle nostre latitudini si trovano di serra di ottima qualità. Da fare quando si ha voglia di qualcosa di stuzzicante, specialmente in questi giorni di scarsa mobilità!
Zucchine 5 medio-grandi
Basilico 2 mazzi
Pistacchi non salati 50 gr
Parmigiano reggiano 2 cucchiai
Olio di oliva Extravergine 4 cucchiai
Sale q.b.
Tagliamo le zucchine, dopo averle lavate bene, con l'affettatrice a spirale e le mettiamo da parte per due minuti in una ciotola contenente acqua bollente salata. Intanto in un frullatore o robottino inseriamo il basilico lavato, senza i gambi, i pistacchi e l'olio. Frullato ad intermittenza per non far scaldare troppo gli ingredienti. Aggiungete il parmigiano e un pizzico di sale e aggiustate di olio per rendere il tutto una crema. Scolate dall'acqua le zucchine già rese a linguine lasciando un mestolo d'acqua da parte. Le condite sempre nella stessa ciotola con il pesto. Se risultassero troppo dense utilizzate il mestolo d'acqua un po' alla volta x scioglierle.
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Giorni di ordinaria follia. Giorno 20

La mattina è iniziata alle 7.50 nel letto di Penelope, li stiamo provando tutti sti letti manca quello della vicina, con lei che diceva facciamo il lavoretto, facciamo colazione, fai il caffè, chiamo papà. Ho fatto finta di dormire fino alle 8.30 poi per disperazione mi sono alzata. Io. Il lavoretto lo aveva in testa dal giorno prima perchè era stata la famosa promessa mancata e per carità non è che se lo segna al dito, ci si fa proprio un doppio nodo. Arriviamo in cucina e io provo a farmi un caffè, dico provo perchè anche qui ci sarebbe da spiegare che Giancarlo due anni fa ha eliminato la macchinetta con le capsule, comodissima soprattutto quando la mattina non connetti e ha comprato una delonghi con il braccio, tipo bar insomma. Quindi stacca il braccio, lava il braccio, scalda la tazzina, metti la dose di caffè giusta, premi non troppo nè troppo poco, e finalmente schiacci sto bottone. Personalmente io già alla seconda azione sto al bar sotto casa, sto periodo è un pò una tragedia quindi va come va. Insomma, provo a fare sto caffè e intanto piazzo Penelope sul trampolo con 4 bicchierini di sale davanti e 4 pennarelli e le dico colora. Lei che si fida come il padre mi fa potresti mettere youtube così seguo il video. No, mi prendo il caffè intanto colora che poi devi infilare tutto nella bottiglietta con l'imbuto. Se lo trovi, mi fa lei, comunque papà ci mette di meno a fare il caffè. Di prima mattina a fare i lavoretti in cucina, senza caffè, con una suocera di sei anni, vi lascio immaginare come è iniziata bene la giornata. Finite le operazioni caffè, anche Penelope aveva finito le sue e così doveva mettere il sale colorato nella bottiglietta. Io l'ho aiutata e il caffè si è freddato. La bottiglietta è venuta bene, lei è rimasta contenta, direi quasi sorpresa e io senza caffè, non c'è neanche un mercato nero in quartiere, qualcuno che lo fa nonostante tutto. Niente, tutto chiuso. Doccia e finalmente di nuovo spesa. Le persone in fila ci tengono a mantenere il metro e hanno tutti la mascherina. La paura sembra passata e la routine ha preso il suo posto. Ogni situazione che nella normalità ci sembra anomala, se condivisa e comune è essa stessa la normalità
Coronavirus Diary
Giorni di ordinaria follia. Giorno 20
La mattina è iniziata alle 7.50 nel letto di Penelope, li stiamo provando tutti sti letti manca quello della vicina, con lei che diceva facciamo il lavoretto, facciamo colazione, fai il caffè, chiamo papà. Ho fatto finta di dormire fino alle 8.30 poi per disperazione mi sono alzata. Io. Il lavoretto lo aveva in testa dal giorno prima perchè era stata la famosa promessa mancata e per carità non è che se lo segna al dito, ci si fa proprio un doppio nodo. Arriviamo in cucina e io provo a farmi un caffè, dico provo perchè anche qui ci sarebbe da spiegare che Giancarlo due anni fa ha eliminato la macchinetta con le capsule, comodissima soprattutto quando la mattina non connetti e ha comprato una delonghi con il braccio, tipo bar insomma. Quindi stacca il braccio, lava il braccio, scalda la tazzina, metti la dose di caffè giusta, premi non troppo nè troppo poco, e finalmente schiacci sto bottone. Personalmente io già alla seconda azione sto al bar sotto casa, sto periodo è un pò una tragedia quindi va come va. Insomma, provo a fare sto caffè e intanto piazzo Penelope sul trampolo con 4 bicchierini di sale davanti e 4 pennarelli e le dico colora. Lei che si fida come il padre mi fa potresti mettere youtube così seguo il video. No, mi prendo il caffè intanto colora che poi devi infilare tutto nella bottiglietta con l'imbuto. Se lo trovi, mi fa lei, comunque papà ci mette di meno a fare il caffè. Di prima mattina a fare i lavoretti in cucina, senza caffè, con una suocera di sei anni. Finite le operazioni caffè, anche Penelope aveva finito le sue e così doveva mettere il sale colorato nella bottiglietta. Io l'ho aiutata e il caffè si è freddato. La bottiglietta è venuta bene, lei è rimasta contenta, direi quasi sorpresa e io senza caffè, non c'è neanche un mercato in quartiere, qualcuno che lo fa nonostante tutto. Niente, tutto chiuso. Doccia e finalmente di nuovo spesa. Le persone in fila ci tengono a mantenere il metro e hanno tutti la mascherina. La paura sembra passata e la routine ha preso il suo posto. Ogni situazione che nella normalità ci sembra anomala, se condivisa e comune è essa stessa la normalità
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Giorni di ordinaria follia. giorno 19

La domenica la odio, da sempre figuriamoci ora. Io mi alzo, lei no, ci sono le lenticchie che a lei piacciono quindi alle 14.00 magari la sveglio. Mai più, non l'avessimo mai fatto dalle due in poi è stata una lagna continua e perpetua, di quelle che ti trapanano il cervello. Voleva il mondo e anche di più. Avevo pensato a fare dei lavoretti ma poi ho detto ma lasciatemi stare, arrangiati e così è stato. Ha utilizzato la sua camera che già è un successo, ci siamo emozionati. Ma è durato poco. E' sola e vuole che tutte le attenzioni siano per lei e anche tutto quello che c'è in casa, ma poi si arrende e fa altro. Fondamentalmente le piace darci fastidio. Quando l'ho vista con le forbici tagliare il vestito delle principesse mi è preso un colpo, ma lei gli stava solo dando un ritocchino: toglieva da sotto per non inciampare e attaccava sopra. Me la sono guardata e le volevo dire ma come fai, mi insegni?. Lei ha capito e mi fa, mamma sennò inciampo e vado all'ospidale e in questo periodo lì c'è pure il virus, capito perchè lo faccio? era mezzanotte e aveva corona e tacchi da principessa, per la gioia di quella di sotto. #sihocapito.
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Giorni di ordinaria follia. Giorno 18

Non vado a fare la spesa da 3 giorni, mi sta venendo la casafobia, per fortuna nel frattempo, dico tra il tempo normale e la pandemia e quindi la sospensione del tempo hanno inventato i social. Se ci pensate fino al 2008 facebook non esisteva, WhatsApp neanche, stavamo ancora con l’ansia che saliva ad ogni messaggino. Ora invece ci hanno reso dipendenti del tutto, la gente alla fine di tutto questo ci starà antipatica. Già iniziano i primi segni di squilibrio, eravamo tutti in fila e passa un ragazzo che si stava facendo tranquillo tranquillo la sua corsa, come se fosse la più bella delle giornate di un anno normale. Ad un certo punto un signore con il cane gli inizia a urlare contro parole irripetibili e tutta la fila a coro si, si infatti. Quello nella sua bella tuta blu elettrico risponde ma va a core pure te. E il signore e che a me non me piacerebbe, ma guarda questo, te faccio mette ar gabbio. Ecco, direi che la gente è serena, la situazione è sotto controllo e non c’è il minimo squilibrio individuale e collettivo. Nessuno proprio. Intanto Penelope, ieri viene da me e mi fa mamma ho le vertigini, visto che si era messa i pattini, le dico scendi da quei cosi che sei come tuo zio un legnetto, poi proviamo con calma ma se ora ti rompi un braccio è un casino e parlavo. Poi la guardo e aveva la faccia a puntini… si era fatta le LENTIGGINI, non aveva le vertigini. E le aveva ovunque. Sono belle le mie vertigini mamma. Quando Penelope era piccola, perchè ora è grande, il cartone e quindi anche il libro preferito era Pippi calzelunghe, la sua scimmia e le sue lentiggini. Era attratta da questa bambina così forte senza genitori e quindi ha pensato di emularla, per fortuna non mi ha chiesto la scimmia. Finalmente è sera e lei ha sonno, andiamo a dormire dice, andiamo. Non ho più sonno ma perché la gente di quel palazzo sta sveglia, vedeva le luci delle case, glielo puoi dire che finché non spengono le luci loro io non riesco a dormire. Nessuno ci salverà nè soli nè in compagnia, caro Francesco, dopo mezza giornata con una ragazzina la frase cambierà in #sololascuolacisalverà #8oreepassalapaura. #tepagopurelamensa
Mangia sano con Dafne
Piatti: sani, veloci e buoni

Crema al mascarpone e granella di nocciole per un po' di energia in più. In questo periodo abbiamo bisogno di comfort e dolcezza senza appesantirci troppo però. Dafne
Uova
Mascarpone
Zucchero di canna o cocco o eritritolo (parente buono del fruttosio)
Caffè
Cannella
Stessa procedura che utilizziamo x fare la crema del tiramisù...
Per base usiamo noci brasiliane e nocciole e cumino in granella leggermente tostati e legati da due cucchiai di olio di cocco
Coronavirus Diary
Giorni di ordinaria follia. Giorno 17

Vista la nottata ieri mi sono annullata. Il divano, la copertina e la mia testa che annuiva ad ogni cosa. Oggi ho saputo che ieri le ho promesso che l'avrei portata da mia madre, pensate come potevo stare. Comunque ha ritrovato il tablet che le avevano regalato due anni fa e ha iniziato a fare esercizi per bambini fino a tarda notte. Io credo che questa situazione la ecciti, non è normale. Devo dire che ha una manualità bella e veloce. Taglia una busta e ci fa una gonnellina hawaiana, stacca un pezzo di paittes da un pupazzo e lo fa diventare un cappello per un bambolotto piccolissimo, spilla due bustine e diventano una casetta. E' creativa più che altro, meno male perchè qua sta roba manca proprio. Ma a parte queste operazioni manuali fa poco, ah si, ci da ordini, come dimentare l'azione che la diverte maggiormente. Poi io sbrocco, urlo, lei urla, perchè non piange, non mi viene incontro con gli occhi luccicosi, urla e arriva Giancarlo a dividerci. Il più delle volte si affaccia e dice ma che vi urlate!!? dai Penè, non fare arrabbiare mamma. E riscompare. Utile no? Soprattutto secondo me lei lo ha ascoltato. Ma c'è da dire che quando vuole giocare, lei la nostra carceriera, lui gioca. Sempre. Insomma ritorniamo al letto grande, sperando che lei dorma un pò di più ma lei aveva già avvistato l'oggetto che avrebbe reso la nostra notte mezza insonne: la tastiera da attaccare al suo tablet per mandare un messaggio alle sue amiche dice. All'una di notte quindi stiamo così, con tablet, tastiera e delle lettere messe qua e la. Poi io tento con la ninna nanna e tutti zitti, penso si sia addormentata quando ad un tratto mi fa mamma ma l'orecchino al naso me lo posso mettere? ma non sul naso, continua, proprio il cerchietto. Giancarlo muto, io credo di essermi addormentata a comando per non pensare al futuro che già il presente mi sembra abbastanza faticoso. #senzaparole
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Giorni di ordinaria follia. Giorno 16

Mi sono alzata più stanca di quando sono andata a dormire, tardi perchè ho visto l'ultima puntata della seconda serie di tuttipazziperamore, in fondo un pò di leggerezza ci vuole. Sarebbe meglio in solitudine che con una seienne che salta da una parte all'altra del letto. Mi ha ricordato una notte d'estate di di quasi trentanni fa a Motta, il paesino di mia mamma ma soprattutto delle mie estati; io e mio fratello dormivamo con nonna e ad un certo punto sentiamo squit squit, era questo topino piccolo piccolo che saltava da un comodino all'altro con molta nochalance e con la sfortuna che in quella stanza ci fosse anche mia nonna: la sua sorte era segnata. Lo ha sorvegliato tutta la notte come si sorveglia un pregioniero pericolosissimo, vegliando ovviamente su di noi. La mattina il topino era passato a miglior vita. Questo saltellare da una parte all'altra di Penelope, quella notte, mi ha ricordato quel topino impunito. Ma lei non si è limitata a questo, lei ha preso una cesta dove tiene i giochi, l'ha svuotata e ci si voleva infilare, tutto questo sul letto, non riuscendoci ci ha infilato i piedi e ha dormito con i piedi dentro sta cesta, la coperta sopra la cesta in cui aveva i piedi e per ultimo, ma non meno importante, il porta cellulare sulla cesta che stava sotto la coperta con su il cellulare a cui aveva acceso la tocia e che puntava diritto verso di noi perchè non riusciva a dormire senza luce. Invece così, una bellezza proprio. Non è stata una notte, è stato un giro al luna park non richiesto, perchè io il lunapark lo adoro pure. Insomma mi sono alzata, mi sono indicherebbe volontarietà, Penelope mi ha svegliato dolcemente alzandomi le palpebre e mi sentivo a testa in giù. MA lei no!! Come fanno questi?!
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Giorni di ordinaria follia. Giorno 15

Pensare di essere arrivati al quindicesimo giorno senza sbattare la testa al muro, senza prenderci a capocciate o uscire fuori di testa è già tanto. Penelope passa dalla pasta di sale alle barbie e dal possesso esclusivo della tv alla ginnastica in un minuto e tu dietro di lei. Spera che le caschi un dente e ogni giorno controlla se dondola. Ieri mi ha lasciato la lista della spesa, scritta da me, attaccata sulla porta. Mamma te l'ho messa in alto, così non cade e poi tu la vedi di sicuro. Allora ricordati gli yogurt per me e quelli per te al pistacchio o al cocco che poi me li mangio anche io, i succhi, due ovetti e una coca cola. Una spesa salutare insomma, si mette il suo vestito da principessa, un bracciale, due anelli e gira per casa. Si controlla, si guarda, si misura e pensa che le sue azioni siano legate ai suoi anni, quindi quando le dici non fare i capricci, ti urla mamma ma stai scherzando?! e tu credi che una bambina di sei anni possa fare i capricci?? dice possa, incrocia le braccia e arriccia quel naso che non assomiglia a nessuno. Comunque io ieri pomeriggio ho salutato tutti e ho dormito per cinque ore, lei aveva messo ratatoulle, che io adoro, ma io le ho detto amore sappi che io mi addormenterò ma tu stai qui vicina vicina e vediti il cartone con i topini. Se non l'avvisi si arrabbia, ti urla ma che dormi? e non ti dovevi vedere il cartone con me? ecco lo sapevo. Così ho capito che la devo rendere partecipe delle mie azioni e del mio stato di salute psicofisico, è molto comprensiva. Infatti ha acconsentito, ma non finisce mai un cartone per intero, non li ama. Quando mi sono svegliata li ho trovati in cucina a colorare la seconda ondata di letterine e ho pensato viva la pasta di sale.
Mangia sano con Dafne
Piatti sani, veloci e buoni

Non è mai troppo tardi per una cena leggera ma appetitosa. Fettine di petto di pollo in saltimbocca alla romana. Lo speck gli da il giusto tono di sale, rendendo inutile l'aggiunta di altro sale. Infarinare le fettine nella farina di mandorla e semi di sesamo prima di inserire speck e foglia di salvia. Olio Evo su tutto e zucchine marinate come contorno. E buona serata a tutti. Dafne
#lightlife #foodies #easyandcool #cibileggeri #tempointavola
Instagram dafneciamei
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Giorni di ordinaria follia. Giorno 14

Penelope si inventa i giochi e parla con i protagonisti dei film e dei video, lo abbiamo detto, crede di poter cambiare il corso delle storie dando loro dei consigli, il più delle volte urlati. Ultimamente si è messa in testa di far sparire il Signor S dalle puntate dei me contro te e così gli ha scritto una lettera che abbiamo spedito con su scritto Sono Penelope. Ci si è impegnata, l'ha chiusa con lo scotch in una maniera disastrosa ma carina e ha usato un tono direi imperativo ecco per una bimbetta che ha paura di un video, quindi vorrei rispondere ma poi ho paura di innescare una roba che non finisce più. Questo lo abbiamo fatto ieri tra una cosa e un'altra. La sera io e Penelope ci tiriamo giù il divano e ci rilassiamo con varie serie tv molto forfamily tipo tuttipazziperamore o cose del genere e ci spacchiamo dalle risate. Solo che ieri sera alle seguenti parole non si può fare un figlio se non si è sposati, mi è preso un colpo, ho pensato ma questa, proprio questa, ho preso un attimo le distanze, è tradizionalista, bigotta e magari mo me dice pure in chiesa. Ho stoppato il film dove fino a prova contraria nessuno è sposato con nessuno ma è una famiglia allargata, e le dico e perchè amore? mamma e papà non sono mica sposati, chi te le dice queste cose, dove le senti (non fai nemmeno religione sottotilo mio), quasi nessuno delle persone che conosciamo veramente lo è, continuo io. Ma il punto non è questo, il punto è che incontrarai bambini che hanno genitori sposati, separati, conviventi ma non fa alcuna differenza. E' chiaro? si per quelli separati si, risponde lei, delle mie amiche stanno un pò di qua e un pò di là ma io dico che se non sei sposato non puoi fare figli. E a me vengono in mente dei pomeriggi passati in Calabria a discutere, inutilmente oserei dire, con certi parenti sulla religione e sulla filosofia, sul libero arbitrio e sulle convenzioni sociali.
Da quelle discussioni avevo preso le distanze ma con Penelope era diverso e così le faccio l'album mio e di Giancarlo e quello dei suoi primi anni e le dico che non serve assolutamente un drappo rosso in chiesa per essere felici o per fare una piccola Penelope, basta scegliersi e volerlo. il matrimonio non può assicurare assolutamente la felicità. In entrambi i casi ci si può lasciare perchè non viviamo in una favola e non esistono nè principi nè principesse. E lei mi fa, questo lo avevo capito.
Insomma na pesantezza, si è convinta, si era messa in testa che voleva diventare mamma perchè voleva un bambino. Le ho suggerito di studiare e viaggiare e quindi prendi di nuovo gli album di cuba, venezuela, e altri viaggi. Quale marito, vai a vedere il mondo, conosci altre culture, immergiti in altri popoli e fermati dove ti senti a casa. Ma devo fare un lavoro costante, Penelope è casalinga, mi si accasa a sedici anni. Se c'è qualcosa di male? Non lo so, ognuno di noi ha una strada, lei troverà la sua. Però per me si, sbaglierebbe, ecco l'ho detto.
La notte noi facciamo questi discorsi e li facciamo insieme ad altre 5 bambole e un bambolotto, i suoi bambini. Le comprerò un cane se c'ha tutto questo amore da esternare che vi devo dire. Il padre? dorme tranquillo e sono quasi certa che abbia dei tappi per non sentirci. Quando gli racconto la nottata mi fa ma chissà che video si sarà vista, liquidata così. Noi non siamo solo diversi, siamo proprio agli antipodi.
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Giorni di ordinaria follia. Giorno 13

Sono due giorno che non esco e mi sto abrutendo, scrivo qualche post, gioco con penelope, oggi abbiamo fatto le lettere con la pasta di sale e domani le coloreremo e ho cucinato. Avevo un piatto di arance e ho detto pettodi pollo all'arancia e insalata di arance e olive nere. Squisiti. Parlando di cucina, tra qualche giorno ospiteremo le ricette di una veramente brava tra mestoli e fornelli, una tosta che in poco tempo ti cucina e ti fa cucinare piatti belli, sani e buoni #lacucinadidafne
Io sento di stare perdendo contatto con la realtà, se per es mi capita di uscire per andare a fare la spesa metto delle cose improbabili, riesco ad abbinare dei colori assurdi o esco con delle giacche enormi, insomma non mi va di vestirmi, non che prima uscissi con i tacchi ma imsomma due orecchini, una magliettina. Zero. A casa sto con i miei piagiami larghi leggeri e comodissimi e un ponchetto sopra. Na vecchia. La mia amica, che mi vuole bene, mi vede in video chiamata e poi mi scrive ma come stai? come sto. Sto come una a cui hanno tolto il sole, l'area, la libertà, la scuola di penelope, il caffè sola e in compagnia, le cene con gli amici, le discussioni, gli incontri casuali al bar, al mercato, per strada, la gente, la domenica da mamma insieme a mio fratello, mia cognata incinta e Anna, il centro estetico e la scusa di andarci per parlare un pò con #Francesca, le passaggiate a Roma in primavera, la possibilità di andare da nonna in Calabria, la pasquetta da Agostino, la primavera in villetta, le sere con i compagni, il fondotinta. Ecco direi che basta no, ah no, sto con le occhiaie che credo mi terrò ancora per un bel pò visto che la mia marca preferita di trucco è #ilsole
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Giorni di ordinaria follia. Giorno 12

La mia femminilità, almeno apparente è salva. Strisce trovate. Farei di tutto per una striscetta di cera sulla faccia, non poter essere a posto, avere dei peli superflui sul viso mi manda il cervello in tilt, sarei capace di rivolgermi al mercato nero o di pagarle il triplo. A Cuba per esempio, dove tutto costava due lire, io sono riuscita a pagare uno strappo 10dollari, ma ero felicissima di farlo, guardavo di nuovo gli altri in faccia senza la paura che gli altri notassero quello che io sapevo di avere: peletti neri e brutti. A barcellona mi sono infilata in un negozio con una che mi voleva portare sempre più dentro e ad un certo punto le ho detto ma ndo me porti oh? tranquilla tranquilla, mi sbatte su una sedia e prende un filo, stavo morendo, seppure frequento i centri estetici da una vita e una delle mie migliori amiche ne possiede uno, io il filo non lo avevo mai visto, quindi dico, no tesoro, ceretta, lei si si io capito calma tu. E avvicina il filo alla faccia, passata quindi la paura che potesse strozzarmi in un negozietto di un quartiere neanche troppo raccomandabile di Barcellona, subentra il terrore che possa sfregiarmi la faccia, ero leggermente in ansia. Ma sbagliavo, quella era la tecnica orientale della ceretta con il filo, veloce ed efficace che presto avrebbe conquistato anche le donne italiane. Insomma un piacevole problema. Risolto il quale ho passato la giornata con Penelope a fare e disfare la sua nuova camera che sarebbe il mio salone, siamo passati, mi fa notare Giancarlo, di nuovo ad avere due stanze. E' vero, ma stiamo più larghi e sono certa che Penelope da sola, prima o poi andrà a dormire in camera sua. I bimbi hanno i loro tempi e io e lei in salone abbiamo un tempo tutto nostro e bellissimo fatto di risate, confidenze, qualche litigate e abbracci che inizia quando tiriamo giù il divano Per oggi abbiamo deciso di fare le lettere in pasta di sale e pensavamo anche ad uno striscione per i 335 morti delle fosse ardeatine ma non possiedo un lenzuolo da strappare e non ho aiuti esterni e nemmeno interni, Giancarlo mi guarda e mi fa ma non ti fermi mai. Come se lo facessi per me, anche. Ho pensato che fare qualcosa con la pittura, stare in ginocchio a dipingere, impegnarsi, ballare Bella Ciao, ecco tutto questo, credo sia bello per Penelope invece che guardare Alvin che vive nella casetta figa con il padre super figo, e se poi va a letto più stanca e con in testa una Storia vera invece che finta tanto meglio.
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Giorni di ordinaria follia. Giorno 11

Penelope si è svegliata e mi ha chiesto ma la memoria esiste, perchè non mi ricordo le cose. Confonde i giorni, gli orari e i pasti. E' un giorno unico, in cui fa tante cose, i compiti, i cartoni, i disegni ma non lo riesce a suddividere in ore e si confonde con il giorno prima, anche perchè io non è che sono una di quelle associazioni che hanno 2000idee al minuto per far passare il tempo. Ne ho avuta una ed è stata pure sbagliata. Mangiamo fuori, sul balcone, alla casa vecchia succedeva spesso, avevamo un tavolino, le bouganville, i peperoncini e i pomodori. Qui a malapena c'è un vaso, eppure il balcone è grande, quando ho messo il tavolino fuori, Giancarlo mi fa ma ti sei accorta che il sole non c'è o parti con le tue idee e basta. Aveva ragione ma ormai era fatta. Penelope ha frignato per tutto il giorno, una promessa è una promessa, domani il sole c'è, glielo puoi chiedere, ti puoi prendere almeno il caffè fuori, ti prendo le giacche.. uno sfinimento, una goccia cinese che si è conclusa solo sotto la doccia. Presa un pò dai sensi di colpa , ma soprattutto per salvaguardarmi, ho ceduto e mi sono messa a giocare con la casa delle bambole, e in questo momento devo dire, immaginarmi su quel balcone non mi sarebbe dispiaciuto affatto, in effetti Penelope ha ragione, lì, in quella casa, il virus sembra non esserci, perchè vivono in un mondo un pò fantastico mamma, sempre bello, anche un pò brutto ma che poi ritorna bello. E' sempre tutta una questione di prospettive. #ilmondodeibambini
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Giorni di ordinaria follia. Giorno 10

Il decino giorno mia figlia ha dormito fino alle 14.00 e io mi sono guardata bene dal svegliarla, se dorme non svegliatela diceva il pediatra e mi sembra un buon consiglio anche oggi che ha sei anni e dopo quattro è di nuovo a casa tutti i giorni a tutte le ore. Ammiro sinceramente le mamme che sanno fare le mamme e vogliono fare le mamme, quelle che è sempre tutto perfetto, i figli, le camicie, il grembiule, la merenda, il pranzo e la cena. Ma non sono io. Non lo ero, perchè in questi giorni mi sto trasformando, i miei unici pensieri sono cosa cucinare, cosa comprare, come passare il tempo con Penelope e quando fare le lavatrici. Per la prima nella storia della mia vita da sola, credo, la cesta dei panni è vuota. Stirare non se ne parla, mi rilasserebbe anche, ma mi perdo dietro a troppe cose mentre stiro, è troppo lento e silenzioso e mi porta in giro con la testa rischiando di fare qualche casino. Insomma quello che voglio dire è che a cucinare ci possono riuscire tutti basta seguire una ricette, ma per essere brava in casa ci devi avere passione eci devi essere portata. Io decisamente non lo sono, anche se qui sono tutti contenti o fanno finta. A me vanno bene entrambe. Comunque oggi mi sono messa le cuffie e mi sono dedicata a quello che piace a me, dovevo descrivere un oggetto dimenticato che ritrovavo e riscoprivo in giro per casa. E descrivere quindi le sensazioni che mi suscitava. Perchè? perchè mi sono iscritta ad un corso di scrittura autobiografica e la mia maestra, come la chiama Penelope, una esperta di metodologia autobiografica, in attesa che il corso inizi ci ha dato questo compito prendendo spunto dal libro di De Maistre, per passare in modo più costruttivvo questa quarantena. Io ho scelto un toro in ceramica che ha una storia di resistenza latinoamericana. Un giorno ve la racconto. Penelope intanto mi girava intorno con una pezza ha capito che questo virus non ci fa uscire e così pensa che pulendo tutto sparisca, oggi ha provato a pulire l'aria. La situazione qui peggiora, in giro per fortuna c'è sempre meno gente e le strade sembrano nude ma mi chiedo la gente in casa cosa fa? Le relazioni sono sempre di meno, uno ci prova a rimanere in contatto ma poi ti butti sul divano e ti viene voglia di dire o passa un pò, magari porta il cinese. Come eri abituato a fare, come hai paura di non tornare a fare, e così oggi non c'ho rinunciato, dopo aver sentito Conte in edizione straordinaria ho chiamato i soliti amici con cui si discute di politica, in videochiamata a 4 ed è partito il dibattito. Muoiono i vecchi, ma anche i giovani, le mascherine non servono, si servono, il virus scende, no il focolaio è su, colpisce chi ha un quadro clinico compromesso, ma anche chi è sanissimo. Come al solito non eravamo daccordo quasi su niente, ci parlavamo sopra, abbiamo citato fonti, numeri e statistiche, parlato con dati alla mano e consapevolezza di quello che dicevamo per due ore circa, ma soprattuto abbiamo trascorso una serata che avesse una parvenza di normalità in questa che a me sembra la vita sospesa.
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Giorni di ordinaria follia. Giorno 9

E lo sbrocco è arrivato, era prevedibile. Penelope non ce la fa più a stare a casa, mi dice ma non esci più? non vai dalla tua maestra? Stavo seguendo un corso e così a lei dicevo di avere una maestra, lei faceva un pò di capricci ma poi mi lasciava andare, ora vorrebbe vedermi uscire, fare quello che ero abituata a fare e che facevamo insieme. Le manca la normalità. In alternativa si innervosisce spesso e si impunta su tutto. E poi mangia, mangia fino a dire basta a qualsiasi ora e di tutto. Io penso sia noia, comunque facendo un rapido conto, che faccio io perchè la lista della spesa Penelope la da a me, tra pranzo, cena, merenda e merendina, conviene decisamente la rata più alta della mensa che tenerla a casa:) Un piatto di pasta, no due, ha preso dal padre e c'è da dire che una giornata è lunga, considerando che la notte poi parte il pigiama party in salone, dura ancora dippiù.
Giancarlo, ha sempre meno pazienza, ma resiste, la camera da letto è grande in fondo. Quando io mi annullo loro diventano un tutt'uno con il cellulare. Sono degli equilibri anche questi so quando ti posso rompere e quando no. Domani proviamo a mettere una bacinella in balcone e a fare il bagno alle bambole, magari si diverte.
A me sembra che il tempo si sia fermato, e si va avanti a videochiamate e scambi di informazioni tra i vari gruppi. Mi viene in mente un quadro che mi ha regalato Costanza 13anni fa, mentre lo faceva come augurio per la mia nuova casa, mi ha chiesto a cosa ti fa pensare, ed istintivamente ho detto alla vita. Eravamo ancora molto lontani dai ciondoli a cerchi concentrici che vediamo oggi, io all'epoca ho pensato a dei gironi danteschi rivisitati. Ecco, oggi mi sento ingabbiata in un girone, magari proverei a ripensarli però sti gironi, altrimenti io starei in tanti, troppi. Di certo c'è che questo quadro mi ha accompagnata nei miei vari traslochi e nelle mie due case, passando per quella di mamma. Costanza ad oggi, seguita subito dopo da altre due amiche, è la mia relazione più duratura. Trentanni, molti dei quali passati sulle scale di un palazzo. Era il 1990 e noi ci trasferivamo al sesto piano di una strada alberata al centro di San Paolo. Lei abita al quinto.
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Giorni di ordinaria follia. Giorno 8

Oggi è una giornata un pò così, tutti quei camion a. Bergamo mi fanno un pò paura e ancora più paurosa è la sensazione di credere che non ci riguardino. Comunque due cose sono evidenti, Penelope sta sbroccando, stanotte voleva uscire, in questo ha preso certamente da me e che io sono calma, calmissima. Qualcuno mi ha detto ma tu come fai a rimanere sempre calma, boh sarà per quel cocktail di medicine che ha preso la residenza nel mio corpo, ma io proprio non mi agito. Lo faccio poco almeno, la maggioranza delle volte per cazzate. Se ho torto chiedo scusa e mi do sempre una seconda occasione anche con le persone che proprio non sopporto. Perchè? boh perchè credo che ognuno abbia una storia e per conoscerla ci vuole tempo.
Penelope è frettolosa e precisa, ste due cose non capisco come faccia a farle coincidere, ma vabbè e continua a dire che vuole una sorellina, in alternativa si accontenta di questa o quella bambola da comprare. Fondamentalmente ha capito tutto e continua a bullizzarci. Disegna le facce di tutti i bambolotti, da sempre e ad oggi è una delle persone più simpatiche che io conosca.
A volte la guardo e mi vorrei ripresentare, si le direi piacere diventiamo amiche? è una bimba diversa, è cambiata ed è molto, troppo selettiva. Mica lo so se le starei simpatica, mi sa che non sono il suo tipo.
Ieri ad esempio, le raccontavo la storia di Penelope e Ulisse, ad un certo punto prende il cellulare, accende google map e mi fa scrivi Itaca, io resto con la bocca aperta perchè la stavo sgridando per il cell. Vede Itaca, avvicina la foto al libro e fa non è proprio uguale, sei sicura che è questa? Che vi devo dire, ci scegliamo ogni giorno, sempre e con tutti.
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Giorni di ordinaria follia. Giorno 7

La giornata è andata via così tra spesa, lavoretto per la festa del papà, pranzo e cena. Una normale famiglia chiusa in una normale casa. Che manca? apparentemente niente, c'è tutto, se poi guardi bene però niente è come prima, ci stiamo lentamente trasformando. E ci stiamo anche abituando a stare soli, a non vedere altre persone. Penelope ha smesso di dire che vuole andare al parco, è contenta di stare a casa, si inventa il tempo, i giochi e la fantasia. DIrei che ha preso dal padre. Giancarlo pensa alla cucina, suppergiù, e io penso e basta:). Non ho interrotto gli esercizi, siamo ancora al secondo giorno lo so, ma è già tanto per una come me...e Penelope è passata da soggetto attivo a soggetto passivo, ora mi fa da assistente durante i 30 minuti (nello specifico oggi mi ha messo una molletta alla 25a flessione).
Ma il vero problema, la vera trasformazione è un'altra rischiando di risultare futile in un momento come questo io lo scrivo, a me manca l'estetista!!! Unghie, peli, sopracciglia, mi chiedo come abbia potuto il governo non considerare di assoluta necessità andare dall'estetista per le donne italiane, ma anche per gli uomini.
Come hanno potuto lasciarci senza dopo averci reso dipendenti da lampade, massaggi, creme, cerette, cerette al miele, cere con il filo, massaggi con i piedi, massaggi a due mani, a quattro, a sei, manicure estetici, manicure curativi, unghie con sopra smalto, gel, decorazioni, nail art, stoffa. Questi tipi non parlano con le loro le mogli? Qua siamo in Italia, ci teniamo ai non avere peli!
Qualcuno mi ha detto fai da sola, io da sola non riesco a farmi neanche la tinta che devi spennellare, figurati tirare i peli. Poi ho Penelope che sembra abbia la lente di ingrandimento, mi guarda e mi dice, mamma mi sa che devi andare da zia Francy, ma non a casa, al negozio a farti i peli. Me li faccio anche io? da grande? adesso? anche i baffi. #lebambinedioggi
Che vi devo dire, ad oggi ancora non abbiamo sclerato del tutto, ma a me iniziano a mancare anche le macchine in doppia in fila. #tiaccorgidellecosequandononcisonopiù
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Giorni di ordinaria follia. Giorno 6

#giorno 6
Oggi io e Penelope abbiamo deciso di fare ginnastica, una cosa strana per chi ci conosce, evidentemente sentiamo il bisogno di muoverci. Io però sono fatta un pò male, sono capace di non fare sport per 20anni, contati, e poi di iscrivermi a crossfit che non è proprio una passeggiatina ma in assoluto lo sport più bello che abbia praticato. E così ho messo su youtube dei cicli di workout e ho iniziato a fare flessioni, airsquat, push up. Con il cuore in gola e tanta concentrazione sono riuscita a fare i miei 30 minuti. ( se riesco a fare 30min al giorno è tanto), il problema è che anche Penelope seguiva il tipo in tv, solo che io non seguivo lei, fermarmi o parlare voleva dire spegnere la tv. Ma lei mi continuava a dire ma questa è danza? me la stai facendo fare per fami tornare a danza? forse mi piace di più, no forse di meno, ci riposiamo? Che dire, la lezione è finita, io sono sfinita ma non per gli esercizi, di quelli parleremo domani, quando non riuscirò a camminare, ma per la sediolina che avevo in mezzo alle gambe mentre facevo le flessioni e quella vocina che non si è mai azzittita. Lo smart working, le videochiamate,i video on line, tutto figo ma solo se a casa non c'è nessuno.
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Giorni di ordinaria follia. Giorno 5

#giorno 5
Oggi sono uscita, mi sono dovuta mettere gli occhiali da sole, non vedevo la luce del sole da venerdì. Eh si perchè poi ti abitui alla luce di casa, al bianco delle pareti, ai colori dei tuoi mobili e ti scordi che il cielo è blu e gli alberi sono verdi. E non ti sembra neanche più lunedì. Ho pensato a chi sta in prigione, non facendo il paragone è ovvio, ma mi sono chiesta come facciano a non impazzire. Comunque, qua, alle 18.00 parte la musica ci fanno ascoltare celentano, canzoni napoletane, canzoni romane.. sono preparati e si danno appuntamento al giorno dopo. Diciamo che sta roba dei flash mob gli è sfuggita de mano. Io ho mal di testa, ascolto la tv tutto il giorno,provo a interpretare le cifre ma in matematica sono una capra, il mio migliore amico praticamente è Damilano, sta ovunque, come sempre quando c'è una crisi/maratona politica. Se non ci fosse lui mi sentirei sola, anche se ultimamente se la batte con Conte, c'ha preso gusto, dice che viene bene in tv e indice conferenze su conferenze. Ha capito come si fanno i decreti e daje giù a fa decreti.
Oggi non cucino. Ho fatto la spesa, visto Malefica e ho Penelope che mi parla nelle orecchie, non la ascolto più. Faccio solo cenni con la testa, sta prendendo il sopravvento lo sento. Giancarlo non parla proprio, fa quello che gli chiede, secondo me per non sentirla, in questo momento sta giocando in cameretta. Io e Penelope abbiamo un patto, le cose pallose le deve chiedere al padre, quelle fighe ( pittura, laboratori, storie, domino, giochi solo se intelligenti, con le barbie no, costruzione cose/case, giardinaggio, doccia) può chiedere a me. Lei è una rompi, poi è femmina e lo convince. Come tutte le femmine, con tutti i padri, quasi.
Vi aggiorno sulla pasta alle melanzane. Fatta. Ieri, è stato un giorno lunghissimo, ma grazie ad un pò di compagnia e tante risate la pasta alle melanzane è uscita fuori. Veramente per l'ora della pasta è arrivato Giancarlo che, fidandosi poco, ha seguito ogni procedura. La mia amica siciliana dice sempre che gli uomini non ci devono entrare in cucina, io non approvo del tutto ma in alcuni casi concordo. La ricotta sopra, la ricotta sotto, penne, rigatoni, basilico si, basilico no, la pasta è troppa, no è troppo poca. Poi dici perché cucina lui. Comunque la pasta era buona e avendo ritrovato un quadernino del 2007 su cui avevo annotato delle ricette di tre regioni diverse prossimamente mi cimenterò nella caponata. Nel 2007 non c'era ancora facebook, whatsapp, instagram e twitter, a me sembra l'altro ieri, ma è passato un sacco di tempo e le pagine di quel quadernino di fogli ruvidi ne sono la prova.
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Giorni di ordinaria follia. In cucina

Siamo ancora ieri, è stato un giorno lunghissimo. Ma grazie a un pò di compagnia e tante risate la pasta alle melanzane è uscita fuori. Veramente per l'ora della pasta è arrivato Giancarlo che, fidandosi poco, ha seguito ogni procedura. La mia amica siciliana dice sempre che gli uomini non ci devono entrare in cucina, io non approvo del tutto ma in alcuni casi ha ragione. La ricotta sopra, la ricotta sotto, penne, rigatoni, basilico si, basilico no, la pasta è troppa, no è troppo poca. Poi dici perché cucina lui. Comunque la pasta era buona e prossimamente arriverà la caponata.
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Giorni di ordinaria follia.Giorno 4.

Giorno 4:
la noia si sta impossessando di me: stamattina ho messo sotto sopra la cucina, che tra tutte le stanze devo dire è in assoluto, da sempre quella che preferisco. Per vari motivi, perché me la sono portata appresso da giù e continuo a farlo, la mia cucina e perché da sempre ci riuniamo tutte lì in Calabria e a Roma con i parenti e gli amici calabro/pugliesi(zie smack). Detto questo, stamattina ho sbroccato, ho fatto la colazione a Penélope, sono stata gentile, solitamente stamme lontano fino al 2 caffè, e l'ho messa a fare i compiti. Mi sono sentita un po' mia madre quando ci faceva fare i compiti in cucina mentre lei lavava i piatti, solo che Penelope se n'è andata in salone, vabbè. Tutto questo sarà durato un paio d'ore, poi è arrivato Giancarlo che mi ha detto ma sei sempre fuori tempo, mo dobbiamo cucinare!! Il suo cucinare equivale ad aver lavorato per nulla, quindi l'ho dirottato su in secondo e contorno e stasera cucino io. Pasta con melanzane. Qua è partita la sfida piatti romani vs piatti del Sud.
#mezzagiornataèandata #lamiacucina #staseracucinoio #tantolavoropernulla
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Coronavirus Diary. Giorno 3.
giorno 3
è sabato, nessuno esce. Abbiamo mangiato quello che ho comprato ieri io che ovviamente non è piaciuto a nessuno. Ravioli alla zucca, ditemi voi cosa ho proposto di così strano. Troppo dolci dice uno, ma non c'è la carne dice l'altra. Vabbè la realtà è che uno è di Testaccio e concepisce solo piatti con carne, olio, sugo etc e l'altra è la figlia. A me invece piacciono cose un po' così, dolci e strane. A parte questo, dopo soli 4 giorni ho disfatto la valigia, ma la tengo sempre lì, come sempre da sempre. A portata di mano. E oggi proviamo a fare qualcosa in compagnia, ad andare a casa di qualche amichetta alt alt in videochiamata a farci una chiacchierata o a disegnare insieme....per non essere bullizzati da questi nani che si aggirano per casa con il culo dritto, tanto per non dimenticare mai Guccini.
#cucineseparate #penelopereginadellacasa #sfatti #noia #nonsoseneusciremo #videochiamategrazie
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Giorni di ordinaria follia. Giorno 2.
#giorno 2:
Mi sta sfuggendo la situazione di mano: in questo secondo giorno ho fatto cose che solitamente amo fare poco e la cosa peggiore è che ho assaporato ogni attimo di queste ore. Oggi:
° ho fatto la spesa,
°ho girato a piedi e
° ho portato delle cose a mia madre. Se continua così inizierò a cucinare e a fare torte. Penelope si è inventata dei giochi e dice che i giocattoli la fissano, vabbè
. Giancarlo per fortuna cucina e ogni volta che faccio la spesa io mi dice "ma perché hai preso le melanzane? Ma perché hai preso zucchine? Ma ... Ma... 'Solo che in questo periodo non gli urlerò Ma vacce te.
Non avrei mai pensato che il supermercato avrebbe salvato il mio equilibrio #psichico
#resistolaspesalafaccio #usciredicasa #iostoacasa
Coronavirus Diary
Giorni di ordinaria follia.

giorno 1:
sembriamo tre animali in gabbia. Io sicuramente. Penelope con la testa e con le parole viaggia tantissimo, va dalla nonna, dalla cuginetta, al parco, a scuola e poi si mette a parlare con i pupazzi. Speriamo bene.Per quanto mi riguarda, credo che l'ultima volta che sono stata a casa per forza si trattasse di una punizione che ho infranto.
Di Giancarlo posso solo dire che sarebbe la sua condizione attuale, lavoro, casa, musica, divano, tutto a casa, tutti a casa, se non fosse preoccupato/issimo. In tutto questo siamo organizzati zero, non abbiamo giochi in scatola, non siamo artisti, e ultimamente ci piace musica leggermente diversa. Potremmo fare dei dolci? Ma bleah, la pasta di sale con Penelope?, ma quella fa tutto sola. Non ci resta che lavorare e studiare e incontrarci per un caffè a metà strada. Come sempre in cucina. Per adesso c'è un #occupysalotto da parte di Penny.
Me ne vado da Magliana anche se
Magliana è un quadrato di terra intrappolato tra viale Marconi e il Trullo, sono i palazzoni addossati uno sopra l'altro. Dopo dieci anni torno a casa, torno in ottavo municipio.
Sono arrivata a Magliana undici anni fa, la mia prima casa, un quartiere nuovo tutto da scoprire.
Passavo le giornate a fare domande, cercare risposte, sfogliare vecchi giornali e comprare nuovi libri.
Magliana è un quartiere intenso, ama i suoi figli con tutta l'anima e ci mette un po' a volere bene a chi non ha la cittadinanza maglianense ma certo è che hai sempre la sensazione di fare la spesa in compagnia, non ti senti mai solo.
Magliana è un quadrato di terra che si sviluppa tutto all'interno, intrappolato tra viale Marconi e il Trullo da una a parte e il Tevere e via della Magliana dall'altra.
Magliana sono i palazzi uno sopra l'altro e le associazioni una accanto all'altra senza riuscire ad avere, a mio avviso, uno sguardo d'insieme.
In questi anni a Magliana mi è mancato questo; dei punti di aggregazione e di riferimento, un parco giochi per i bambini, una politica territoriale attiva e partecipata. Per dirla con una parola unita. Dipende anche da noi? Certo che sì, quando però intorno a te continuano a chiudere negozi e ad aprire catene di ogni tipo mentre sul territorio non c'è neanche una libreria o un cinema e per andare in biblioteca devi prendere l'autobus una domanda te la fai. E ti rispondi che la politica certe periferie dopo averle tirate fuori da un buco nero le ha lasciate lì ad annaspare, con le insegne luccicanti dei negozi, i marciapiedi (perché prima non c'erano) ma senza alcun investimento culturale e senza alcuna offerta formativa.
Un quartiere come Magliana poteva essere collegato ad un polo universitario come San Paolo, i cittadini ne avrebbero tratto giovamento, e il quartiere si sarebbe riqualificato. Era un progetto a firma Pomponi(Prc) Ma si è preferito fare altro. Ancora una volta non investire
Questi undici anni sono stati comunque diversi e divertenti e per questo voglio salutare e abbracciare: le mie amiche di chiacchierate e passeggiate Susanna ed Eleonora Passanante Dafne Ciamei perché mi fa vedere le cose sempre da un punto di vista diverso ed @enrico e il suo negozio di restauro su strada, anni a parlare di tanto, Alberto Damiani la sua disponibilità e le discussioni sul nulla. E infine le Mamme Vintage per i nostri caffè mattutini accompagnati da interrogativi e risate, sempre un po' divise tra l'essere donne e l'essere mamme:) il viaggio continua..
VIII Municipio arieccomeeee
Mamma precaria Stato non pervenuto
Nell'agenda del nostro governo la parola donna e madre non compare ma una donna che diventa madre va aiutata e supportata e questo non può essere un compito lasciato ai consultori. Lo Stato deve intervenire in un processo così delicato e così importante
Ieri pensavo che fare la mamma è difficile oltre che per la stanchezza fisica, ma anche e soprattutto per quella mentale. Fare la mamma ti isola nella tua routine, nel tuo fare quotidiano e tu ti senti sola. Ma quando non riesci a scrivere due righe sul pc, quando aspetti che si addormenti, quando non lo fa, quando ti cancella con un dito quello che hai pensato: in quei momenti e in molti altri pensi che siamo uno Stato impreparato ad avere figli, pensi che lo Stato ti dovrebbe garantire delle strutture in cui poter lavorare e stare con la tua piccolina e pensi che neanche quest'anno te la prenderanno al nido perchè se una non lavora, lo sanno tutti, muore dalla voglia di fare la mamma full time e di annullarsi come essere umano. Ma non li facciamo altri asili nido, no e perchè mai dovremmo, con quei soldi ci compriamo gli f35.
A La Magliana non s'hanno da fare i preventivi
Nonostante tu glieli chieda,li chiami per ricordarglielo,mandi mail,certi tipi di preventivi proprio non li fanno. Non avranno il pc? o c'è qualcos altro?
Magliana uno dei quartieri più disorganizzati ma nello stesso tempo più organizzati e costruito su amicizie, relazioni, favori che io abbia mai conosciuto. Regola numero uno: mai chiedere un preventivo da queste parte, prima di fartelo avere si informano presso portiere, vicino, lavanderia, a chi potrebbe nuocere (per esempio ad un amministratore o a un vicino) e a quel punto tu quel preventivo potresti non riceverlo mai. A nulla varrebbero le decine di telefonate che tu farai ai vari pittori, amministratori di condominio, geometri che dovrebbero solo dirti il prezzo di due condizionatori. La gente sparisce così puff, e tu resti in pieno luglio con la cucina da ridipingere e i condizionatori da comprare. Eppure tutto sommato, è un bel quartiere ci sono i vecchietti che giocano agli angoli delle strade, la vicina del palazzo di fronte che ti parla come se fosse dentro casa tua, le macchine una sopra l'altra..fico no? mio padre lo definì una casba, beh più o meno. Ma a parte i giudizi sul territorio e la sua storia la cosa importante è : Mai più preventivi a Magliana!!!
Omicidio Cucchi: Sentenza ignobile
Cucchi: Condanne solo per medici

Oggi il tribunale della Repubblica ha emesso una sentenza che umilia la famiglia di Stefano Cucchi. Una sentenza ignobile: condannati tutti i medici, la Corte assolve agenti e infermieri. Il 15 ottobre 2009 Stefano Cucchi venne trovato in possesso di alcuni grammi di hashish, cocaina e antiepilettici. Stefano soffriva di epilessia, alcuni paesi curano malattie come l'epilessia e la sclerosi con l'inalazione di Cannabis, infatti "Le proprietà anticonvulsivanti dei derivati della cannabis sono testimoniate da alcuni studi scientifici nonchè da esperienze aneddotiche di malati di epilessia che documentano, in seguito alla assunzione di cannabinoidi, una riduzione delle crisi e del fabbisogno di farmaci" (http://www.fuoriluogo.it/medicalcannabis/schede/scheda_epi.htm). Chissa se Stefano non cercasse nella Cannabis una cura alternativa ai farmaci tradizionali, forse no, mi sbaglio, comunque in seguito a quel fermo venne decisa la custodia cautelare. Il giorno dopo venne processato per direttissima, durante il processo Stefano versava in situazioni precarie, camminava difficilmente, ma nonostante questo il giudice stabilì per lui una nuova udienza da celebrare qualche settimana dopo e stabilì inoltre che il giovane avrebbe dovuto rimanere in custodia cautelare al Regina Coeli. Dopo l'udienza le condizioni di Cucchi peggiorarono ulteriormente, e venne visitato all'ospedale Fatebenefratelli, vennero messe a referto lesioni ed ecchimosi alle gambe, al viso (inclusa una frattura della mascella), all'addome, un'emorragia alla vescica. Morì all'ospedale Sandro Pertini il 22 ottobre 2009.
I genitori Non ebbero più sue notizie dal giorno della prima udienza: seppero della morte di Stefano da un ufficiale giudiziario a cui serviva una firma per l'autopsia.
Spesso ci fermiamo a commentare dei film sui desaperecidos cileni o argentini: presi, maltrattati, picchiati e lasciati moriri dalla polizia di regime. Stefano Cucchi è un cittadino italiano, una Storia Italiana e come la sua ce ne sono tante altre che non dobbiamo dimenticare per avere la forza di ribellarci a queste sentenze. Federico, Valerio, Dax, Stefano, Carlo.
Un giorno di pioggia
Meteopolitica
Oggi non è una bella giornata anche se siamo tutti più contenti per l'elezione di papa francesco, di laura boldrini e di piero grasso. Fuori piove, il parlamento è in fermento e Grillo medita scomuniche e torture per i vili traditori.Manca solo il governo e poi saremo un paese a tutti gli effetti. Fa freddo in questo paese ultimamente, il clima è cambiato e non vuole tornare il bel sole italiano forse semplicemente si adatta al clima politico - culturale. E allora che pioggia sia.