Via B. Croce - È stato approvato con 14 voti a favore il documento programmatico del Municipio VIII. Quello che contiene le linee guida che la giunta ed il consiglio seguiranno per i prossimi cinque anni. Contrari sono stati 4 consiglieri, astenuti 3 (i consiglieri Vivarelli, Caffarotti e Cefali) a dimostrazione che l’opposizione politica del territorio dell’ex XI non sia poi così compatta.
Il documento, che si può leggere integralmente sul sito internet del presidente Catarci (http://andreacatarci.it/?p=5151), propone 15 temi, o questioni, da affrontare in maniera stringente in tutte le loro sfaccettature:
- La questione sociale: rafforzare il welfare municipale
- La questione socio-abitativa: rilanciare le politiche pubbliche e fare comunità
- La questione sanitaria: rilanciare il Cto e le strutture territoriali
- La questione scolastica: migliorare le strutture e la didattica
- La questione urbanistica: fermare il consumo di suolo, trasformare nell’interesse pubblico e riducendo i costi sociali
- La questione della rigenerazione urbana: fare manutenzione, riqualificare, valorizzare
- La questione della sicurezza: integrare gli interventi con le politiche sociali
- La questione ambientale: curare il verde, puntare sulla differenziata, rilanciare l’agricoltura
- La questione dell’artigianato e del piccolo commercio: salvaguardare non basta
- La questione della mobilità: andare verso un sistema più efficace e sostenibile
- La questione della partecipazione: condividere le scelte per migliorare il territorio
- La questione culturale: valorizzare i ‘produttori’ e allargare la platea dei fruitori
- La questione sportiva: diffondere la pratica e sostenere le associazioni di base
- La questione istituzionale: rafforzare i Municipi nella riforma di Roma Capitale
- La questione della cittadinanza reale: incidere su lavoro, diritti e pari opportunità
Ad una lettura superficiale sembra che il documento voglia dimostrare quanto serva ancora e quanto ancora deve essere fatto nel Municipio, ad una seconda lettura, invece, emerge tutta la complessità di un programma che vuole scandagliare il territorio, individuarne i nodi più dolenti e cercare di dare delle risposte ai cittadini. Poniamo questa riflessione al presidente Catarci, chiedendogli quale sarà il cronoprogramma.
“I prossimi sei mesi saranno fondamentali per passare dalle linee programmatiche ad una definizione più operativa, con obiettivi e tempistiche, con la definizione più sistematica delle difficoltà. Noi siamo avvantaggiati nel cronoprogramma perché queste azioni provengono da un lavoro di lunga lena, come è stato fatto per il CTO ed il suo rilancio grazie all’accordo con l’INAIL.
Il senso di queste 30 pagine dense di contenuti è la necessità di tracciare un percorso, che è stato duplice: ricordare il passato con il contrasto politico nei confronti di Alemanno ed individuare un presente ed un futuro per il nostro territorio per il rilancio e la rinascita di Roma. Nessuno può ignorare lo stato comatoso in cui versa la nostra città, come ho evidenziato nella prima parte delle linee programmatiche, in cui si prende atto di una situazione di devastazione in cui non c’è solo l’insipienza di Alemanno e del centro-destra, ma anche la crisi economica, ed altri fattori. Raccogliamo la sfida: abbiamo declinato il programma su 15 questioni, “questioni” proprio per la loro complessità, che sono degli obiettivi specifici del Municipio, visto come parte della città e nel rapporto con la Regione Lazio.
Un altro dato importante che è emerso oggi, durante il Consiglio è che solo i 4 rappresentanti del centro-destra hanno votato contro, mentre c’è un segnale importante di apertura del M5S e della Lista Marchini. I consiglieri di queste due realtà politiche si sono astenuti perché hanno trovato più punti di vicinanza che di contrasto con il documento. È un bell’elemento di soddisfazione e un buon inizio.”
Il 15esimo punto, l’ultimo, che insiste sulla concretizzazione della cittadinanza sembra essere quel fil rouge che percorre l’intero documento. Cosa ne pensa?
“Il tema della cittadinanza è effettivamente centrale nelle strategie politiche del centro-sinistra. Su questo terreno il Municipio ha un ruolo di concretezza, che consiste non solo nell’evocare i diritti, ma di praticarli. Li abbiamo praticati nel diritto alla salute con la già citata vicenda del CTO, li abbiamo praticati con il diritto all’istruzione con la vicenda Socrate.
In senso di diritti e di cittadinanza, poi, il Municipio ha già sperimentato tanto: ricordo le forme di sostegno al lavoro precario in termini fattivi, mettendo a disposizione spazi e sinergie con la Provincia di Roma; abbiamo approvato i registri che tanto hanno fatto discutere, ossia quelli biologici e delle unioni civili; abbiamo sostenuto tante battaglie e richiesto l’osservatorio sui cantieri per monitorare le tante morti che avvengono in quei luoghi. La nostra sfida è: cittadini al centro, cittadinanza al centro sia negli elementi concreti, sia negli elementi più generali. La cittadinanza è sicuramente trasversale al programma: è una stella polare che ci ha guidati nel passato e che ci guida oggi, nella Roma del presente e del futuro.”
Non pensa che la cittadinanza sia un privilegio se non si trovano fondi per concretizzarla e creare dei servizi?
“Abbiamo costruito tanto senza soldi in questi anni. Questo non vuol dire che non servano i soldi, però tante cose si possono e si debbono fare comunque. I soldi domani non pioveranno dal cielo. E continueremo a fare i conti con tutte le variabili che c’erano prima. Solo, non c’è più il centro-destra al potere. Non ci sono più quell’insipienza e quell’arroganza che non hanno permesso di far crescere la nostra città.
Poi, bisogna fare in modo di far muovere la macchina di nuovo: reinvestire nelle politiche sociali, nelle politiche dei lavori pubblici, ma il centrosinistra che governa da tutte le parti deve saperlo fare. Ed anche incalzare il governo nazionale che su questi temi non sta facendo nulla.”