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Assessorato all'Ambiente: si parte dalla cultura

Intervista ad Emiliano Antonetti. Neo assessore all'Ambiente del Municipio VIII

Emiliano Antonetti
Emiliano Antonetti

Municipio - Classe 1980. L’assessore Emiliano Antonetti è uno dei più giovani della giunta formata in VIII Municipio. E presiede un nuovo assessorato, quello dedicato ai temi ambientali. L’obiettivo è quello di dare una spinta forte al decentramento politico ed amministrativo anche di queste tematiche. Lo abbiamo incontrato ed intervistato.

Cosa c’è da fare in un assessorato che bisogna costruire ex novo?

Quello che presiedo è un assessorato nuovo nei temi, anche se la sensibilità nei confronti dell’ambiente è molto forte nel nostro territorio. Il presidente Catarci ha deciso di crearlo per dare una spinta più forte ai temi legati dell’ambiente. Attualmente, ancora molto di queste tematiche è legato ai dipartimenti centrali del Comune di Roma, ma la tendenza è nel decentramento di determinate competenze, come la gestione degli spazi verdi, delle aree ludiche e ricreative interne, degli alberi, della pulizia delle strade. Aspetti che a noi non competono in prima persona. Verranno gestiti centralmente solo le ville storiche ed i casali sotto il diretto controllo della Sovrintendenza.

Per  il decentramento sarà importante, poi, creare un dialogo con i vari attori coinvolti.

Affinché tutto vada a buon fine non è solo la macchina politica che deve adeguarsi, ma anche tutti i servizi che sono intorno, poiché sullo stesso pezzo di territorio, infatti, sussistono diversi livelli di amministrazione. Fortunatamente siamo in un periodi politico in cui ci potrà essere una facilità di linguaggio con le altre istituzioni politiche cittadine. Lo scopo principale di questo tipo di decentramento è anche superare queste difficoltà amministrative, che non sono neanche ben chiare al cittadino, ma creano profondo disagio. Parlare di politiche ambientali significa, inoltre, parlare di interconnessioni con altre competenze politiche, come gli assessorati alle politiche sociali, all’urbanistica e decoro urbano.

Quale sarà il problema principale del decentramento?

Il problema principale è legato ai fondi da trovare. Soprattutto quelli per i lavori di manutenzione ordinaria che sono quelli che soffrono di più, come la potatura degli alberi, che in alcune zone del nostro municipio è avvenuta non meno di 25 anni fa. Fondi che si possono e si devono trovare, anche se il periodo storico è difficile. Parimenti al recupero dei fondi, sarà importante intervenire sul cambiamento culturale dei cittadini, affinché si sviluppi l’attenzione nei confronti dell’ambiente sin da piccoli e per recuperare delle aree a costo zero, o quasi, come è avvenuto per gli orti urbani e la presa in carico di alcuni parchi del territorio da comitati, associazioni e cooperative. Penso al bellissimo lavoro fatto al parco Serafini di via Giovannipoli da un Comitato che riunisce un gruppo di volontari che fa manutenzione dell’area verde. Hanno presentato al Municipio un bel progetto di gestione dell’area che verrà presentato sabato pomeriggio al parco stesso. Ed ancora alla gestione del parco di via Pullino da parte di Agape 2000 e del parco di via Magnaghi da Casetta Rossa, un esempio da seguire.

Inoltre, sto cercando di prendere in mano l’annosa questione del parco gestito da Legambiente in prossimità della Cristoforo Colombo, affinché con il cambio di destinazione d’uso vi sia una continuità programmatica nel lavoro dell’associazione.

La chiave di volta per superare i problemi ambientali del territorio è la cultura, quindi?

Sì, penso di sì. E penso che tutto il resto venga dopo facilmente. Penso, mi ripeto, a ciò che è stato fatto per le aree verdi del territorio: grazie all’impegno dal basso si è sconfitta l’incuria, si sono protetti dei luoghi importanti, si è dato vita a processi di socializzazione e si è creato lavoro.

Domani verranno presentate le linee guida dell’azione politica municipale per il quinquennio. Cosa proporrà?

In parte quello che ci siamo detti.  Inoltre, nel medio e lungo periodo saremo impegnati nella riconversione energetica degli edifici del municipio. La Comunità europea ce lo chiede/impone, il buon senso ancora di più. Quindi è ora che si faccia un passo in avanti a partire dalle strutture del municipio stesso. L’esempio funziona meglio del consiglio. L’altro aspetto sul quale ragionare è la raccolta/gestione dei rifiuti, che è una grandissima risorsa e battere sulla differenziata.

Infine, stiamo cercando di stilare con la collaborazione di comitati di quartiere, i vari assessorati, le associazioni ed i cittadini un regolamento per la gestione e la manutenzione del verde pubblico che oggi non è presente.  Lo si sta facendo a livello cittadino. È un regolamento che vuole prendere in considerazione tutte le aree verdi e pubbliche di Roma, ma che nello stesso tempo sia omogeneo. I municipi, infatti, devono avere la loro autonomia, ma fare politiche omogenee per non trovarci di fronte a tante città nella città. Speriamo che presto si chiuda la partita del decentramento perché dopo si aprirà una fase impegnativa, è vero, ma più vicina alle esigenze del cittadino.

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